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Aprire un ristorante ora costa menoDal Comune sconti del 60% sulle tariffe
Attualità

Aprire un ristorante ora costa meno
Dal Comune sconti del 60% sulle tariffe

Da oggi chi vuole aprire un bar o un ristorante può usufruire di tariffe agevolate. L'amministrazione comunale ha recepito i criteri regionali grazie ai quali dovrebbe essere stimolata la nascita di nuove attività. Soprattutto nei quartieri residenziali e nelle realtà a rischio desertificazione. «Siamo dalla parte di chi investe e ha voglia di scommettere su questa città», dice l'assessore Parodi

Da ora in poi sarà meno oneroso e più semplice avviare bar e ristoranti, per i quali il Comune ha scelto di abbattere del 60% le tariffe di apertura.
La decisione muove dalla recente approvazione di un provvedimento con cui l’Amministrazione comunale recepisce gli indirizzi e i criteri regionali, per l’insediamento delle attività in questione, cominciando così a creare concretamente condizioni di agevolazione. Lo ha reso noto, venerdì in conferenza stampa, l’assessore competente, Marta Parodi, insieme al dirigente dello Sportello unico Franco La Rocca e al responsabile di servizio Luciano Promis. Due gli interventi principali, nell’ottica di semplificare e agevolare le nuove attività produttive.

Il riferimento è alla normativa in atto, che prevede l’obbligo, per chi apre un bar o un ristorante, di individuare ed acquistare fisicamente delle metrature corrispondenti ad un certo numero di parcheggi in base alla dimensione dell’esercizio stesso, in modo da garantire un più facile accesso alla sua attività. Col primo intervento, quindi, il Comune ha deciso di esonerare da questo obbligo le nuove aperture che andranno a localizzarsi in alcune zone della città e in quei contesti identificabili come realtà minori a rischio desertificazione (vari contesti frazionali e i quartieri residenziali, caratterizzati da condizioni di marginalità economica o di servizi).

Col secondo intervento, invece, l’Amministrazione ha scelto di agevolare quelle attività presenti in zone dove non sono individuabili né acquistabili metrature da adibire a parcheggio, ma che comunque sono obbligate dalla legge regionale a pagare al Comune di riferimento la cifra equivalente. In questo caso l’Amministrazione ha deciso di abbattere del 60% le relative tariffe di monetizzazione (dando inoltre l’opportunità di versare la cifra rimanente in 4 rate).

Una decisione dalle ricadute importanti, considerato, ad esempio, che il costo della monetizzazione del parcheggio in zona centrale arrivava anche a un valore di 600 euro al metro. «E’ un primo segnale concreto – annota Parodi – cui ne seguiranno altri, per dimostrare che siamo dalla parte di chi investe e ha voglia di scommettere su questa città. Dato che, inoltre, per il Comune i proventi della monetizzazione sono vincolati dalla normativa a capitoli specifici, eventualmente utilizzabili per la manutenzione di altri parcheggi, ritengo questo balzello iniquo, perché non serve a restituire ai cittadini servizi adeguati. Il suo abbattimento è stata un’operazione di giustizia».

Manuela Zoccola

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