Intanto si attende la riunione del Comitato convocata per mercoledì sera, alle 21, nei locali dell’Ala comunale di Castelnuovo Don Bosco
Non sarà un diniego di affissione del Comune di Aramengo, per quanto stigmatizzato da più parti, a fermare il Comitato Amici di Canuto che ha indetto per mercoledì 19, alle 21, un incontro presso l’Ala comunale di Castelnuovo Don Bosco sul tema scottante dell’impianto sportivo con annessa centrale elettrica a biomassa nella frazione aramenghese.
Uno scontro dai toni sempre più accesi, quello fra l’amministrazione di Aramengo che ha già deliberato la variante urbanistica (a sua volta già licenziata anche dalla Provincia) e il gruppo di cittadini per nulla convinti del progetto e preoccupati per le ricadute in termini di salute delle persone e dell’ambiente nel caso in cui l’impianto venisse realizzato.
Uno scontro che ha consumato il suo ultimo atto con il diniego del Comune di Aramengo di affiggere in paese i volantini che danno notizia dell’incontro. In una comunicazione al Comitato, sindaco, vice sindaco e assessore parlano addirittura di un «vero e proprio tentativo di diffondere allarme sociale su larga scala» motivando il rifiuto all’affissione. Volantino che, oltre all’invito aperto a tutti gli abitanti delle colline dell’Alto Astigiano, vista l’imponenza dell’impianto, dichiara lo scopo dell’incontro: valutare le ricadute del progetto ed eventualmente proporre soluzioni alternative all’uso di quell’area in località Canuto per soddisfare esigenze che dovessero emergere come prioritarie dal confronto con chi in quelle zone ci abita.
Tanti i dubbi sollevati dal Comitato nonostante un primo incontro avvenuto qualche settimana fa con l’amministrazione e i tecnici che hanno firmato la variante.
Fra questi la valutazione di attrazione di una piscina in quella zona, considerando che le altre nelle vicinanze hanno difficoltà a mantenersi anche se con bacini di utenza più numerosi. E poi la scelta di alimentarla con una centrale a biomassa che brucia scarti vegetali. Visto che ad Aramengo è già esistente ed attivo un grande campo fotovoltaico, perchè, si chiede il Comitato, non usare quella fonte di energia lì o, in alternativa, prevedere un approvvigionamento più “pulito” come quelli da geotermia, pompe di calore, termodinamica?
Un altro punto discusso è quello sulla logistica di località Canuto, una zona piuttosto isolata. Il Comitato si chiede se sia stato fatto uno studio di impatto sull’inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto che raggiungeranno il sito (sia quello dei fruitori della piscina, sia soprattutto quello dei camion che alimenteranno la centrale a biomassa). Polveri sottili che si andrebbero a sommare a quelle emesse dalla centrale come prodotto di combustione.
Analisi e studi che, se già presenti, non sono mai stati presentati alla popolazione. Ulteriori appunti vengono fatti sul fronte strettamente burocratico e tecnico che ha riguardato la variante.
«Il comitato è favorevole a progetti di sviluppo locale o territoriale – si legge sul volantino di invito – purchè siano condivisi con la popolazione (e in questo caso la notizia dell’impianto è emersa pochi giorni prima della scadenza termini per presentare osservazioni alla variante già approvata) e vincolati alla vocazione agricola produttiva e turistica del territorio stesso, nel rispetto delle sue tipicità e della sua incontaminata bellezza».
Daniela Peira