Con una cerimonia molto partecipata dai cittadini e dai sindaci dei Comuni limitrofi, l’area panoramica di Canuto è stata ufficialmente dedicata al beato don Pino Puglisi, il sacerdote che sfidò la mafia nel quartiere palermitano di Brancaccio e fu ucciso per il suo impegno a favore dei ragazzi nel 1993. Puglisi è la prima vittima di mafia riconosciuta come martire della Chiesa.
Il sindaco di Aramengo Giuseppe Marchese ha ricordato l’importanza dell’esempio di una figura come quella di padre Puglisi da trasmettere alle generazioni più giovani proprio perché l’area di Canuto fu donata da una benefattrice alla Diocesi con il vincolo di adibirla ad attività dedicate ai ragazzi. Nel tempo il terreno è stato acquisito dal Comune che ha deciso di rispettare quel vincolo. Durante la cerimonia Franco Correggia ha tenuto un discorso sulla biodiversità molto apprezzato da tutti i presenti.
«Oggi questo luogo è a disposizione dei ragazzi – ha puntualizzato il sindaco Marchese – qui potranno trovarsi e giocare insieme. Mi piacerebbe che diventasse un luogo di aggregazione aperto a tutti, anche dei paesi vicini».
E i ragazzi di Aramengo hanno risposto dedicando un pensiero a padre Pino Puglisi prima del taglio del nastro.