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Attualità

Armosino lascia la Provincia,
da oggi l'ente è commissariato

Ieri mattina l’ormai ex presidente ha fatto un’analisi dello stato di salute finanziario. «I conti sono a posto. Ma in questo Paese amministrare bene non basta», ha attaccato, mostrando i tagli imposti rispetto al 2007: meno 64%. E sul suo futuro a Roma spiega che non ci sono progetti politici in cui mettere la faccia.

«No all’eutanasia della Provincia, no al disprezzo delle autonomie, no al commissariamento della democrazia». Sono anche queste le motivazioni che hanno spinto Maria Teresa Armosino, da oggi ex presidente della Provincia di Asti, a rassegnare le dimissioni dall’Ente. Dimissioni amare accompagnate da una serie di considerazioni che, ieri mattina in sala giunta, sono state ribadite con forza davanti agli assessori e ai giornalisti. «Andiamo via con grande rincrescimento lasciando un messaggio che ci fa stare male: in questo Paese amministrare bene non basta» ha commentato l’Armosino prima di spiegare nel dettaglio quanti soldi la Provincia ha perso negli ultimi anni a causa dei tagli e dei minori trasferimenti regionali e statali.

In attesa dell’arrivo del commissario l’ex presidente Armosino spiega che l’avanzo di amministrazione del 2011 (ancora da applicare) è pari a 1,6 milioni di euro a cui si devono aggiungere i trasferimenti regionali, non ancora erogati, pari a 8,8 milioni. Mettendo a confronto il 2007 (ultimo anno della gestione Marmo) con il 2012 salta agli occhi che la Provincia ha subito un taglio del 30% nelle entrate statali (da 10.265.000 euro a 7.200.000) cui va dedotto il taglio di 3.5 milioni di euro previsto dalla spending review. «A conti fatti – commenta Armosino – rispetto al 2007 abbiamo perso il 64% delle risorse trasferite dallo Stato». Anche da parte della Regione ci sono stati ulteriori tagli ai trasferimenti che non hanno giovato alla nostra Provincia. Nel 2007 ammontavano a 4.450.000 euro ma quest’anno sono stati di appena di 1.250.000 (-72%).

Nel 2007 le entrate proprie dell’Ente ammontavano a 16.140.000 euro: oggi, dopo 5 anni, la pressione fiscale è salita leggermente, + 4.7%, portando ad incamerare 16.900.000 euro. «A dimostrazione che abbiamo realizzato economie ma – sottolinea l’ex presidente – non abbiamo messo le mani nelle tasche dei cittadini». E se le spese di personale nell’anno 2007 erano pari a 15.150.000 euro quest’anno sono scese a 13.640.000 (-10%) una cifra che tiene conto di tutti gli aumenti contrattuali del caso. Infine il costo della gestione della rete stradale che nel 2007 veniva finanziata da 2.635.000 euro mentre, nel 2012, da 2.480.000 euro («nonostante la riduzione di risorse non abbiamo sottratto nulla alle strade»).

«Hanno deciso di chiudere le Province – ha detto Armosino riferendosi ai provvedimenti del Governo Monti – e stanno prendendo i nostri enti per fame, ossia facendoci mancare le risorse finanziarie anche per svolgere le minime attività essenziali. Le disposizioni governative che aboliscono molte Province non tengono conto della buona amministrazione». Cosa farà il commissario è presto per saperlo. «Lasciamo i conti in ordine ma non possiamo pensare di far fronte alla gestione ordinaria di scuole, palestre, strade, viabilità con le risorse che, se non interverranno cambiamenti di indirizzo strategici, non consentiranno alla Provincia di svolgere l’attività istituzionale che le compete».

L’onorevole Armosino non ha risparmiato critiche verso l’atteggiamento dell’Upi «che sta trattando per trasformare i presidenti delle province in commissari. La dignità impone di non coprire certe cose». La mano passa ora al commissario al quale l’ex presidente chiede di controllare tutti i conti a dimostrazione della corretta gestione portata avanti fino ad oggi. A chi ha sollevato perplessità sulle dimissioni del presidente accusandola di pensare ad una candidatura in Parlamento l’Armosino ha replicato: «Il mio cammino politico prosegue fino alla fine della legislatura con tutta la forza e la tensione del caso. Io non ho problemi a candidarmi ma in questo momento non c’è niente per cui voglia metterci la faccia». Tutti i progetti portati avanti dall’ente saranno regolarmente seguiti dagli uffici competenti e, salvo ripensamenti del commissario, l’ordinaria amministrazione non dovrebbe subire radicali cambiamenti di rotta.

Riccardo Santagati
Twitter: @riccardosantaga

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