“La cattiva, occhi belli, patrimonio Unesco, full pool”: sei anni fa Elio Cottino era lontanissimo dal pensare che il gergo del tractor pulling sarebbe entrato nella sua parlata abituale e che si sarebbe trovato a tenere alta la tensione di un pubblico che può arrivare anche fino a 4 mila persone accorse per vedere da vicino quanta potenza può scatenare il motore di un trattore.
Un “lavoro della domenica” nato per caso, come spesso capita per le passioni più grandi.
Elio Cottino è un agricoltore di Buttigliera e di trattori se ne intende.
«Per questo motivo quando hanno fatto una gara di tractor pulling a Marene ci sono andato, incuriosito, come spettatore – racconta – Ed è stato amore a prima vista».
Il tractor pulling è una eredità americana; nato negli Anni Trenta quando, il sabato sera, gli agricoltori utilizzavano i loro cavalli da lavoro per le gare di tiro al rimorchio pieno di legna.
«Negli anni si è evoluto fino ad arrivare ai trattori odierni che, per questo sport, usano i motori più potenti al mondo. Parliamo – spiega Cottino – di trattori che arrivano a 9-10 mila cavalli, spesso montando due o tre motori di aereo. Il fascino di questo sport è proprio poter toccare da vicino la potenza sprigionata da questi bestioni».
Al posto dei cavalli si usano questi super motori e al posto del rimorchio carico di legna si usa una speciale slitta pesantemente zavorrata: la gara la vince chi riesce a trainare per il maggior numero di metri questa slitta, “la cattiva” in gergo.
«Dopo la prima gara di Marene ho pensato di rispondere ad una ricerca di speaker per le gare. Con pochissime speranze, aggiungo – racconta ancora Cottino – invece sono stato contattato e nel 2018 ho fatto la mia prima “cronaca” a Villanova Solaro seguita da quella a Beinette per il campionato regionale, sempre affiancato dal mio maestro Enrico Turato. Poi c’è stato il Covid – prosegue – ma infine è ripreso il campionato italiano cui sono approdato anche io come commentatore. Facendomi riconoscere con l’intercalare “Vai che andiamo”».
L’agricoltore buttiglierese è così entrato a pieno titolo nel circuito degli speaker di questo particolarissimo sport con 6-7 gare l’anno del campionato italiano. Ma è chiamato anche per altre gare come il tiro al rimorchio, il tiro alla fune fra trattori, lo speed pulling.
«Ogni speakeraggio dura ore – dice Cottino – dalle 17 del sabato fin oltre la mezzanotte e bisogna sempre essere all’altezza delle specifiche tecniche di ogni mezzo e di ogni team oltre alla capacità di intrattenere il pubblico che va letteralmente in delirio quando i motori sprigionano la loro potenza».
I team sono rappresentati da agricoltori, contoterzisti e meccanici e gareggiano con trattori (ma anche camion) che possono costare anche oltre 100 mila euro e vengono usati solo per questo sport.
«E’ ora, vai che andiamo!».