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Arriva la Banda Biscotti, il lato dolce del carcere
Attualità

Arriva la Banda Biscotti, il lato dolce del carcere

Il marchio produce ottima pasticceria secca impiegando detenuti, un modo per fare formazione lavorativa. Il vero e proprio sbocco commerciale è arrivato nel 2010 grazie all’inserimento nel circuito di Altromercato

Quasi tutti sanno cos’è la Banda Bassotti, protagonista di innumerevoli avventure della Disney, mentre ben pochi conoscono la “Banda Biscotti”, che invece si dovrebbe apprezzare perché produce ottima pasticceria secca, presentata al pubblico nel corso di un incontro svoltosi in collaborazione con la “Cooperativa della Rava e della Fava”, presso il negozio di Altromercato, in via Cavour. A spiegare come siano nate le specialità della “Banda Biscotti” ha provveduto Marco Girardello, responsabile della cooperativa che li produce, impiegando detenuti che attraverso l’apprendimento di un mestiere cercano di crearsi una prospettiva per quando sarà finita la detenzione.

«Le carceri italiane – ha spiegato Girardello – vivono oggi una situazione di grande difficoltà, perché si lavora poco e quasi sempre in attività a servizio del carcere stesso. La formazione professionale permette invece di sviluppare interventi formativi che possono successivamente tradursi in un’attività: la Banda Biscotti è un esempio positivo, perché recuperando spazi inutilizzati si è sviluppata un’attività che si presta ad essere distribuita e comunicata».
Nelle carceri italiane esistono parecchi esempi di attività produttive che hanno un loro circuito distributivo: a Fossano si producono arredi in ferro, a Saluzzo si restaurano mobili e si fa arredo urbano. Ogni marchio ha una sua linea, dal web alla carta per imballaggi: la comunicazione dell’attività è legata alla sua potenzialità commerciale: l’ambizione dei responsabili dei progetti di formazione sarebbe quella di poter avere anche le materie prime provenienti dal carcere.

L’idea della “Banda biscotti” nacque  nel 2008 da Gianluca Giranni, cuoco del carcere di Verbania per la “Fondazione casa di carità arti e mestieri”, organizzatrice di corsi di cucina per carcerati: Giranni un giorno si chiese: «Noi formiamo queste persone, ma poi che fine faranno?». Nel 2009 fu così aperto il laboratorio “Banda biscotti”, che oggi conta tre sedi, sempre in spazi carcerari, con una produzione giornaliera di 120 chilogrammi di pasticceria secca.
Il marchio, che racconta in maniera autoironica la sua storia, ha avuto subito successo: arrivato nel 2010 sugli scaffali della fiera “Fai la cosa giusta” di Milano, ha però avuto un vero e proprio sbocco commerciale solo grazie all’inserimento nel circuito di CTM Altromercato, che ha distribuito i biscotti nei suoi oltre 300 punti vendita sparsi in tutta Italia. Per ulteriori informazioni visitare i siti www.ravafava.it e www.bandabiscotti.it

Renato Romagnoli

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