Un appello all’ascolto e al “lavoro di squadra” per prevenire la solitudine e il disagio giovanile.
E’ il messaggio emerso in occasione dei due incontri che hanno visto intervenire recentemente ad Asti la Fondazione Carolina di Milano, promossi dall’associazione “Genitorinsieme” in collaborazione con l’istituto comprensivo 4 e l’istituto Vittorio Alfieri (scuola polo contro il bullismo).
Fondata da Paolo Picchio – papà di Carolina, la prima vittima riconosciuta in Italia di cyberbullismo – la Fondazione è impegnata a proteggere i ragazzi dai rischi del mondo digitale e a promuovere un utilizzo consapevole e sicuro delle nuove tecnologie.
L’incontro con genitori ed educatori
Il primo incontro, svoltosi nell’aula magna dell’istituto Alfieri, era rivolto a genitori ed educatori e ha registrato una partecipazione molto elevata sia in presenza sia a distanza.
Presenti anche i genitori di Rossella Ugues, alunna astigiana scomparsa tragicamente un anno fa, che hanno presentato il fumetto “Alle nuvole”, realizzato in collaborazione proprio con la Fondazione Carolina. La pubblicazione prende spunto dalle frasi che la ragazzina aveva affidato a una sorta di diario segreto, pensieri che non era riuscita a comunicare a nessuno.
«Con grande forza – commenta Roberta Barbaro, presidente dall’associazione “Genitorinsieme” – la famiglia di Rossella ha lanciato un importante messaggio: è fondamentale essere comunità e fare squadra, perché “non ci si salva da soli”. Un appello sentito all’ascolto e al sostegno reciproco nel difficile percorso di crescita dei giovani».
L’attività alla media Brofferio
Il giorno successivo è stato invece organizzato un incontro dedicato agli alunni della “Brofferio”, la scuola che Rossella frequentava, incentrato in particolare sulla lotta contro il disagio e la solitudine giovanile. A partecipare nuovamente Paolo Picchio e i genitori di Rossella Ugues. «L’attenzione e la commozione dei ragazzi – continua la presidente – sono state palpabili, testimoniando la profondità del messaggio trasmesso».
L’incontro è stato preceduto, alcuni giorni prima, da interventi laboratoriali rivolti ad alcune classi terze e condotti da Paolo Bossi, formatore della Fondazione Carolina. L’obiettivo era approfondire tematiche cruciali legate allo sviluppo del sé e all’accettazione della propria unicità. Particolare attenzione è stata dedicata all’esperienza online, all’analisi della costruzione delle molteplici identità “virtuali” e alla complessa gestione delle emozioni (nel contesto digitale e non).
Queste iniziative si inseriscono in un più ampio e strutturato programma di prevenzione che l’Istituto comprensivo 4, guidato dalla dirigente Silvia Montersino, ha messo in campo per l’anno in corso: dalla costituzione di un team antibullismo interno all’istituzione di uno sportello di ascolto dedicato ad alunni, genitori e docenti, passando per momenti di formazione rivolti al personale scolastico e alle famiglie.
Il commento di Roberta Barbaro
«Desidero esprimere un sentito ringraziamento alla famiglia di Rossella», conclude Roberta Barbaro. «La condivisione del loro dolore ci illumina sulla necessità impellente di mettersi in autentico ascolto, soprattutto dei nostri ragazzi. Un ascolto che sappia sospendere il giudizio e l’ansia di comprendere ogni cosa immediatamente, ma che sia invece capace di accogliere fragilità e intercettare malesseri, per cercare insieme una via d’uscita. La sinergia con la Fondazione Carolina, l’istituto Alfieri e l’istituto comprensivo 4 è per noi un valore aggiunto inestimabile per affrontare queste tematiche delicate con competenza e sensibilità».