«Se dopo 80 anni siamo sempre qui è perché serviamo a qualcosa»: Enrico Fenoglio, dalla scorsa estate alla guida di Ascom Asti, sceglie la battuta, ma dietro c’è tutto l’orgoglio di un’associazione di categoria tra le più longeve e le più rappresentative a livello provinciale. Lunedì 24 alle 10, all’Auditorium della Banca di Asti, Confcommercio Asti festeggerà il compleanno «con un incontro che non vorrà essere solamente celebrativo, ma occasione per spiegare cosa questa Associazione vuole ancora fare».
Non a caso, presidente, l’incontro si intitola «Ricordare il futuro»…
Siamo orgogliosi delle nostre radici e consapevoli del ruolo che ancora giochiamo nel mondo del lavoro e non solo. Confcommercio negli anni è cresciuta e oggi, vale la pena sottolineare, non è solo commercio ma anche servizi, turismo, cultura, trasporti e altro ancora.
Il commercio in generale risente della concorrenza dell’on line e della crisi economica: che cosa si può fare per invertire la rotta?
Molte serrande si abbassano: è triste quando succede in città diventa ancora di più un problema quando capita nei paesi che perdono spesso l’unico importante servizio. C’è un problema più generale di normative che permettono quella che di fatto è una lotta impari tra commercianti e i big di Internet. Noi abbiamo lavorato col Distretto del Commercio per cercare di dare un aiuto ai negozianti. Con i fondi ancora a disposizione stiamo proponendo interventi di riqualificazione del centro, un modo per rendere più gradevole venire a fare shopping in città. Lavoriamo anche con le scuole con progetti di formazione e informazione, perché è importante partire dai giovani a formare una cultura del territorio. Per il periodo natalizio proponiamo la campagna “Compro nel negozio sotto casa” per incentivare all’acquisto in città. Ma l’obbiettivo è un altro.
Di che cosa si tratta?
Dobbiamo far capire qual è il valore aggiunto dell’acquisto in negozio: professionalità, qualità del prodotto e sicurezza, importante soprattutto nel settore agroalimentare, ma anche in altri come quello dei tessuti.
Si apre il Mercatino di Natale in centro: un bene o un male per il commercio cittadino?
Indubbiamente porta migliaia di visitatori, sta a noi saperli intercettare. C’è chi si lamenta per la carenza di parcheggi, ma mi pare che il numero di visitatori compensi ampiamente. Certo, va meglio a bar e ristoranti del centro rispetto a quelli della periferia, però come categoria dobbiamo saper cogliere queste occasioni. Così come l’iniziativa I Gioielli del territorio che vedrà Ascom protagonista in sei weekend proponendo le eccellenze della gastronomia locale.