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Asili nido e baby parking: gli aiuti economici non possono aspettare

Le strutture attendono “una tantum” da 190 a 450 euro a iscritto e chiedono al Comune di accelerare l’erogazione dei fondi

Asili  nido e baby parking attendono gli aiuti economici, ma sui tempi non c’è certezza

Solo la scorsa settimana i portavoce e titolari di asili nido, baby parking e altre strutture per l’infanzia avevano fatto sentire la loro voce per chiedere l’immediato sblocco degli aiuti economici annunciati dalla Regione come una sorta di indennizzo sul mancato incasso delle rette durante il lockdown.

Le strutture private erano state invitate a compilare dei moduli nei quali avevano indicato il numero dei bambini iscritti e l’ampiezza dei locali così da ricevere un contributo “una tantum” per i tre mesi di chiusura forzata.

Ma i soldi non sono ancora arrivati sui conti degli asili e questo perché entro oggi il Comune di Asti attendeva il trasferimento dei fondi da parte della Regione (è necessaria una delibera apposita). Poi il Comune dovrà inserirli a bilancio e quindi, valutando le richieste presentate, potrà stanziare i finanziamenti che ammonterebbero a 450 euro per i bambini tra 0 e 2 anni e 190 euro per gli iscritti tra 3 e 6 anni.

Ecco quanti soldi arriveranno ad Asti

Dal Comune fanno sapere che per la fascia di età dei nidi, quindi compresa tra 0 e 2 anni, è previsto lo stanziamento di 174.800 euro mentre per i bambini delle materne sarà stanziato un contributo di 125.666 euro. I fondi saranno poi suddivisi in base al numero degli iscritti che ad Asti ammonta a 255 nei nidi comunali e 182 in quelli privati. Anche i nidi comunali beneficeranno del bonus perché durante il lockdown avevano congelato le rette a carico delle famiglie. Ben 538 sono i bambini che frequentano le materne private o paritarie. “Si tratta di una cifra che copre solo in parte il mancato introito delle rette, – spiega l’assessore Elisa Pietragalla – ma rassicuro tutti che sono soldi sicuri, che andranno direttamente alle strutture. Confidiamo di sbloccare i pagamenti il prima possibile, a giugno o comunque non oltre luglio”.

Ma i beneficiari chiedono al Comune di accelerare l’iter per l’erogazione dei soldi “dal momento che – spiegano alcuni di loro – da tre mesi non abbiamo avuto incassi, stiamo sostenendo molte spese e quei fondi, anche se una tantum, rappresentano un po’ di ossigeno per andare avanti”.

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