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Attualità

Asili nido: Uniti si Può boccia il piano di riapertura del Comune di Asti

Nella delibera del Comune si prevede di riaprire una sola struttura, Il Gabbiano, dal 13 al 31 luglio, con orario part time solo al mattino

Asili nido: troppe limitazioni e contraddizioni per la riapertura (lenta) del servizio comunale

I consiglieri comunali di opposizione Michele Anselmo e Mauro Bosia (Uniti si può) bocciano senza appello il piano di riapertura degli asili nido comunali la cui attività è stata regolamentata da una delibera del 16 giugno definita “poco chiara e contraddittoria” perché “non si stabiliva il periodo di riapertura, i termini della stessa, le strutture riaperte e quanti bimbi avrebbero potuto accedere”.

Pochi giorni fa il Comune ha chiarito l’arcano, ma la risposte date sono, secondo il gruppo consiliare, del tutto insoddisfacenti.

Troppi limiti e vincoli per accedere al servizio

“Finalmente si apprende che il periodo di apertura sarà dal 13 luglio al 31 luglio (tre settimane) ma che i genitori potranno solo iscrivere i bimbi per l’intero periodo ovvero tre settimane. – evidenziano Anselmo e Bosia – Se una famiglia parte per le vacanze l’ultima settimana di luglio non potrà iscrivere i bambini e dovrà arrangiarsi a trovare una soluzione alternativa al nido sino alle proprie ferie. Porre questa limitazione è assurdo, un modo per scoraggiare l’utenza. Si apprende che la struttura riaperta sarà una sola, Il Gabbiano, la più infelice e quasi priva di “verde” rispetto alle altre. Si apprende che i posti saranno solo 30 e che le adesioni si raccolgono dal 23 giugno al 29 giugno. I genitori saranno costretti ad un  tour de force per iscrivere i figli sapendo che, probabilmente, solo i primi 30 iscritti potranno accedere al servizio. Si apprende che la riapertura sarà “par time” dalle 8,30  alle 13,30 non risolvendo i problemi delle famiglie”.

Ma non è tutto. “Non è stato chiarito – continuano i due consiglieri – quali saranno le educatrici presenti: per bambini di questa età, dopo una così lunga lontananza dall’ambiente scolastico, sarebbe importante potersi affidare a dalle figure familiari. Infine queste poche famiglie “privilegiate” dovranno entro il 7 luglio provvedere la pagamento della quota relativa al periodo estivo anche se, a causa della chiusura invernale per Covid, non hanno fruito del servizio pur avendone anticipato in parte il pagamento. Su questo argomento il Comune continua a fare orecchio da mercante”.

Le controproposte di Uniti si Può

Da qui la controproposta al Comune per regolamentare meglio un servizio indispensabili per molte famiglie. Uniti si Può suggerisce all’amministrazione Rasero di non metterebbe restrizioni al numero di bambini iscritti; non effettuare un servizio “part time”, ma giornaliero; di prevedere l’iscrizione dei bambini per una, due o per tutte le tre settimane, senza imposizioni relative all’obbligo di scegliere tutto il periodo, o non poter iscrivere i figli; di aprire tutti gli asili necessari in base al numero effettivo degli iscritti cercando di garantire la copertura di tutte le zone di Asti; di non pretendere il pagamento per il periodo estivo prima di aver computato alle famiglie quanto versato in inverno senza aver utilizzato il servizio.

“Il Comune decida – concludono Anselmo e Bosia – se vuole fornire un servizio che risponda alle esigenze delle famiglie, coerente con quello che è sempre stato “un fiore all’occhiello” del Comune di Asti, oppure se sta fingendo di dare un servizio talmente limitato da scoraggiare le famiglie”.

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