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Le navette elettriche sono guaste,in centro girano i minibus a gasolio
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Le navette elettriche sono guaste,
in centro girano i minibus a gasolio

Il consigliere comunale di minoranza Giovanni Pensabene (Federazione della Sinistra) interviene sul servizio di navette del centro storico che, da qualche tempo, viene garantito da minibus a gasolio

Il consigliere comunale di minoranza Giovanni Pensabene (Federazione della Sinistra) interviene sul servizio di navette del centro storico che, da qualche tempo, viene garantito da minibus a gasolio «i quali inquinano – scrive – ben più dei bus a metano che attraversavano corso Alfieri una volta, unendo così al privilegio di pochi la beffa per la collettività». Pensabene non nasconde la propria contrarietà alle navette, non perché elettriche ma perché gratuite mentre il resto dei pullman sono a pagamento. «Chissà perché – spiega il consigliere – chi abita nel centro storico non deve pagare i 13 euro di abbonamento mensile che pagano gli altri cittadini. Ora le navette elettriche, costate quasi un milione di euro di soldi pubblici, sono ferme perché guaste da circa 2 mesi e il servizio è svolto da minibus a gasolio che inquinano più di quelli a metano. Lo stesso corso Alfieri – aggiunge Pensabene – continua ad essere attraversato da mezzi, per lo più a gasolio, che effettuano consegne a tutte le ore».

Pensabene scende poi nel particolare comparando il servizio in centro, gratuito, a quello che manca in periferia, in particolare a San Fedele. «Il quartiere – spiega – ha visto raddoppiare la sua popolazione nel giro di pochi anni ma ha meno della metà delle corse di tutte le altre zone della città. A San Fedele passa “la circolare” 6 con 12 corse al giorno e con un orario assolutamente inservibile per chi si sposta per lavoro o studio. Dopo la corsa delle 7,30 bisogna aspettare quasi le 9 per vedere un altro bus. A San Fedele – conclude il consigliere – vivono circa 3.000 persone. Le 3 corse di bus che ci sono fino alle 9 del mattino raccoglieranno, sì e no, il 10% di queste persone (150 viaggiatori). Il restante 90% è costretto a usare l’auto, centinaia di auto che si riversano in centro dove creano traffico ed occupano parcheggi le quali, con un’oculata pianificazione del servizio, potrebbero in buona parte rimanere nei garages».

In questi giorni all’Asp stanno valutando i costi di esercizio delle navette per poi valutare, a ragion veduta, se convenga ripararle rispetto ai chilometri percorsi e ai costi di gestione che avrebbero in futuro. Alle perplessità di Pensabene replica il sindaco perché il consigliere lo chiama in causa evidenziando come «siano passati due anni dall’insediamento della Giunta Brignolo e la situazione relativa al trasporto pubblico locale continua a peggiorare». «Asti ha assorbito il colpo dell’ondata di tagli dello scorso anno – risponde Brignolo – non abbiamo tagliato la capillarità delle linee, quindi la città resta tutta coperta. I pullman scolastici per studenti e i frazionali sono rimasti invariati: solo nelle ore di morbida l’utenza deve modificare un po’ le proprie abitudini perché si sono allungati un po’ i tempi tra un passaggio e l’altro. Rispetto a cosa è avvenuto nelle altre città e per il trasporto extraurbano è un miracolo. Del resto il trasporto pubblico – puntualizza il sindaco – continua a costare agli astigiani oltre sette milioni e mezzo di euro. Per San Fedele il numero limitato di corse non è stato ridotto adesso; è così da anni e purtroppo questo non è un periodo in cui si possa realisticamente pensare di estendere i servizi. Si sa che è un periodo storico in cui il vento soffia al contrario».

Brignolo spiega invece gli investimenti fatti nel settore trasporti, come per l’acquisto dei nuovi bus. «Siamo la prima città in Italia ad aver messo in servizio gli euro 6 (12 attualmente) che inquinano pochissimo, meno dei mezzi a metano. Anche con riferimento alle pensiline, che concorrono a migliorare la qualità del servizio, siamo tra le città più dotate e sono attualmente in corso i lavori per realizzarne o sostituirne diciassette. Abbiamo poi allo studio – aggiunge – un sistema di parcheggi scambiatori per offrire gratuitamente il nostro servizio di trasporto urbano a chi accetta di lasciare l’auto alle porte della città».

Riccardo Santagati

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