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Asp: «Nessun licenziamentonè abolizione di navette»
Attualità

Asp: «Nessun licenziamento
nè abolizione di navette»

Vivace conferenza stampa di Paolo Bagnadentro per replicare alle accuse lanciate sui giornali dai consiglieri comunali e rappresentanti del Movimento 5 Stelle. «Basta con i crediti, da oggi tolleranza zero» il mantra del presidente di Asp, che esclude l’abolizione delle navette e delle linee festive. E nessun licenziamento sarebbe in vista…

«L’Asp è un’istituzione, dà lavoro a 400 persone e al suo interno ha molte professionalità, anche quelle che non si vedono. I cittadini dovrebbero volerle bene perché è un valore per la città. Mi dispiace che ci siano persone, anche ex assessori, che sparino a zero contro l’Asp o che ne chiedano la privatizzazione». Il presidente Paolo Bagnadentro rompe la proverbiale riservatezza dell’Asp e risponde alle accuse lanciate sui giornali dai consiglieri comunali e rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Una conferenza stampa insolita convocata alla presenza degli stessi attivisti Cinque Stelle, del vice presidente Visconti e dell’amministratore delegato Golzio. «Poiché il Movimento 5 Stelle, alfiere della trasparenza, ha fatto il proprio incontro con i giornalisti sotto il mio studio senza però invitarmi, mi fa piacere avere qui i consiglieri Zangirolami e Giargia per dare loro le nostre repliche e fare il punto della situazione – spiega Bagnadentro – Ho trovato corretta l’idea di convocare un Consiglio comunale aperto sull’Asp perché bisognerebbe farlo periodicamente. Dico che alcune critiche mosse dai Cinque Stelle possono essere condivise, altre un po’ meno, ma sono state pure dette delle inesattezze».

Per quanto riguarda i crediti vantati dall’Asp e non riscossi (17 milioni di crediti, di cui 7.072.000 euro di TIA tra il 2004 e il 2012) Bagnadentro conferma quanto già dichiarato al nostro giornale ovvero di aver rinforzato il servizio recupero crediti con una task force e di non essere più d’accordo nel fornire servizi «ad aziende che hanno sofferenze, sempre che queste sofferenze non vengano in parte ripianate». Il presidente e il vice Visconti annunciano di aver introdotto la tolleranza zero verso i creditori, soprattutto se si tratta di pubbliche amministrazioni o amministratori di condominio. E’ infatti emerso, durante l’incontro, che anche sulle bollette dell’acqua ci sono parecchi soggetti indietro con i pagamenti e spesso si tratta di privati (600.000 euro) o di enti pubblici con cifre ben superiori. «L’Asp è comunque in buona salute perché ha un fondo rischi di 5.700.000 euro – aggiunge Bagnadentro – ma ovviamente ci stiamo muovendo su più fronti per incassare i crediti e programmare piani di rientro concordati». L’Asp è un’azienda che, pur essendo in mano al Comune di Asti per il 55%, è anche una S.p.A con soci. Non solo. Gestisce i servizi primari come l’acquedotto, i trasporti e la raccolta rifiuti ma ha anche altre attività come il noleggio degli autobus. E’ proprio sul noleggio dei bus, dove si registrano crediti per circa 500.000 euro, che il M5S ha chiesto spiegazioni.

«Il servizio privato dell’Asp può anche essere leggermente più caro di altre aziende ma noi possiamo essere orgogliosi di non usare contratti a chiamata tra i nostri autisti né corriamo il rischio – aggiunge Bagnadentro – di mettere alla guida persone che, magari, durante la notte hanno fatto i buttafuori in qualche locale. Sul noleggio abbiamo deciso di non fare più credito ad eccezione di due o tre casi perché dobbiamo comunque sottostare alle regole di mercato. Se sappiamo con certezza che un’azienda è sana e che ci pagherà dobbiamo poter fare le nostre valutazioni per non perderla come cliente». Sui presunti tagli al servizio pubblico a partire dal 1° settembre (provocati dai minori trasferimenti regionali) il presidente dell’Asp è fiducioso che questi saranno molto inferiori rispetto a quanto preventivato con i Revisori dei Conti del Comune i quali avevano chiesto all’Asp di ipotizzare la peggiore stima, ovvero un taglio del 40%.

«Secondo una nota della Regione la riduzione ci sarà ma solo del 19% quindi rimoduleremo un po’ il servizio ma escludiamo l’abolizione delle navette, delle linee festive e il temuto licenziamento di 25 addetti. I cittadini devono sapere che il trasporto pubblico non si regge sui biglietti venduti ma solo sul contributo statale – aggiunge Bagnadentro – Questo vale ad Asti come nel resto del mondo. E’ anche sbagliato pensare che se avessimo riscosso più crediti avremmo potuto garantire più servizi perché non funziona così». E’ invece vero che non ci sono i Contratti di Servizio, scaduti nel 2010 e mai rinnovati, la cui mancanza ha creato parecchi problemi nella stesura del budget dell’Asp. «Entro ottobre saranno siglati e questo significherà anche trasparenza e controllo. Detto questo l’Asp costa circa 1/3 del bilancio comunale ma si tratta di un’azienda che vince le gare, che fa utili, che ha i conti in regola. Il partenariato pubblico e privato non è facile da realizzare ma se si riesce a trarre il bene che pubblico e privato mettono a disposizione si crea un modello decisamente funzionante».

Riccardo Santagati
@rickysantagati

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