“Con dicembre, mentre la nostra mente viaggia ormai alle feste natalizie, – sottolineano Giorgia e Valentina Toso, rispettivamente nutrizionista e psicologa – un argomento associato in genere a gioia, condivisione e convivialità ma, purtroppo, anche a stress e sensi di colpa è il cibo”, perché si sa in anticipo: gli eccessi saranno inevitabili.
Così, già da fine novembre, pensieri come “devo iniziare a limitarmi se poi a Natale vorrò mangiare di più”, oppure “alla dieta ci penserò a gennaio tanto durante le feste non ci si può contenere”, dilagano; “un atteggiamento apparentemente innocuo che però – commenta Valentina Toso – può generare un circolo vizioso fatto di abbuffate, restrizioni e autocritica infatti, l’idea di compensare in anticipo ciò che verrà mangiato nel periodo natalizio, è diffusa ma assolutamente controproducente.
Le restrizioni rigide – spiega la psicologa – aumentano il desiderio di cibi “vietati” e di fame nervosa con inevitabili mangiate seguite da un senso di fallimento perché non si è riusciti a mantenere il controllo”; secondo la psicologa e la nutrizionista, il miglior modo per affrontare in modo sereno questo periodo, non è ridurre drasticamente le calorie per un tempo limitato ma, piuttosto, mantenere un’alimentazione regolare, non fare lunghi digiuni o saltare i pasti e cercare di avere un’alimentazione equilibrata e soddisfacente senza mai esagerare con le porzioni.
“Soprattutto in occasione del Natale, il cibo, oltre che nutrimento – aggiunge ancora Valentina Toso – è memoria, tradizione, emozione e proprio per questo, se vissuto con un rapporto conflittuale, può diventare motivo di ansia, motivo per cui non bisogna considerare il cibo uno strumento di conforto o l’unica risposta allo stress e alla fatica”.
Il primo passo, dunque è quello di riconoscere le emozioni, quelle travestite da “fame nervosa”, dare loro un nome e uno spazio, senza giudicarsi: “se poi si è presi da una voglia irrefrenabile di mangiare e si capisce che non è appetito – consiglia Giorgia Toso – preferire della frutta secca come una manciata di mandorle, un quadretto di cioccolato fondente all’80 o 90%, bere acqua o estratti di frutta e verdura e alimentarsi, durante la giornata, con cibi proteici più sazianti rispetto a dolci o carboidrati”.
Lo “Studio Toso” si trova in piazza Vittorio Veneto 7 ad Asti, per appuntamenti: info@studiotoso.com cell: 388 6564034 (nutrizionista) 345 4583314 (psicologa).