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Compleanno

Asti, 101 candeline per il decano del giornalismo astigiano Luigi Garrone

“Come i dalmata della Walt Disney” ha ironizzato Garrone pensando al proprio traguardo e spegnendo in un soffio solo le candeline

Ieri, nella sua abitazione, Luigi Garrone ha celebrato il suo 101° compleanno circondato dai familiari più stretti. Nato il 5 novembre 1924 a Mongardino, il decano del giornalismo astigiano ha accolto amici e parenti in una cerimonia intima, ma significativa.

Un compleanno tra affetti e ricordi

La giornata si è svolta in casa, come da desiderio del festeggiato, che ha preferito la semplicità al clamore. Tra sorrisi, aneddoti e torte, Garrone ha condiviso con i presenti qualche riflessione sul lungo percorso vissuto, senza trascurare ironia e leggerezza, due tratti che gli amici riconoscono come fondamentali nel suo «Il mio segreto ormai posso rivelarlo, bisogna ricercare la felicità nella vita e circondarsi di persone che ci vogliano bene. Oggi un pensiero speciale va alla mia amata Lina, al sostegno che mi ha dato per tutta la vita» ha raccontato Luigi.

Anche se la stampa aveva celebrato i suoi 100 anni lo scorso anno in un evento pubblico all’Università degli Studi di Asti, con autorità locali e colleghi, questa festa privata ha assunto un valore speciale: testimoniare che un secolo e oltre non ha spento la curiosità e l’energia di un giornalista che ancora ama il “giro di cronaca”.

Dalle origini partigiane alle corrispondenze

Garrone è diventato giornalista dopo una gioventù segnata dalla guerra: da giovane partecipò alle formazioni partigiane autonome del Comandante “Leo” nelle colline astigiane.  Laureato in lingue e letterature straniere a Torino, ha lavorato per decenni come corrispondente per testate nazionali e come cronista di nera locale, ricoprendo anche la direzione di settimanali. 

Ha raccontato storie difficili, scandali, tragedie, cambiamenti sociali e tecnologici: dalla macchina da scrivere al web, come lui stesso ha ricordato. 

Il segreto della sua “longevità” giornalistica

Domandato quale fosse il suo “segreto”, Garrone ha più volte citato l’ironia, la curiosità e la costanza: «Il mestiere mi ha accompagnato in buona parte della vita», ha affermato.  Anche oggi, pur con il vivere “più lento” di legittima età, continua a interessarsi della cronaca locale, ad avere contatti con colleghi e a mantenersi attivo dal punto di vista intellettuale.

La sua casa è diventata negli anni non solo il luogo del riposo ma anche “ufficio di corrispondenza”: un archivio personale vivo testimonia decenni di professione. 

Con i suoi 101 anni, Luigi Garrone non celebra solo un traguardo anagrafico, ma un’intera epoca del giornalismo astigiano e piemontese. In un momento in cui la comunicazione corre veloce e muta costantemente, la sua testimonianza resta un richiamo alla pazienza, alla cultura del territorio, alla professionalità quotidiana. 



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