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Attualità

Asti, abbattuto il viale dei tigli di Valgera

Inascoltati gli appelli degli ambientalisti

Appelli inascoltati

Nessuna sospensione degli abbattimenti:   la ditta incaricata dai proprietari ha “triturato”   i tigli che costituivano un viale alberato di almeno 50 anni a Valgera, sul versante verso corso Casale nella ex Tenuta Risso. Già tagliati, rami e tronchi sono stati ridotti in cippato destinato ad alimentare caldaie.
Sono rimasti inascoltati gli appelli di tanti cittadini e di Legambiente, oltre che del consigliere Mario Malandrone affinchè i 180 tigli venissero risparmiati dalla decisione di abbattimento.

Operazioni autorizzate e legittime

Decisione, va subito detto, del tutto legittima ed autorizzata secondo i crismi normativi. Presa anche dopo l’incarico ad un consulente agronomo che ha fatto una “diagnosi” sull’alberata.
Qualcuno sì, era malato e dunque da abbattere; altri erano solo da “manutenere” mentre la maggioranza di piante era sana.
Ma sono state anche altre le ragioni che hanno spinto i proprietari a decidere per l’abbattimento.

Raccolta di firme dei residenti

Una raccolta di firme fra chi ha le case nei pressi del viale e i vicini che hanno servitù di passaggio su quella strada sterrata. Inoltre una ulteriore richiesta era arrivata anche dall’Enel per il passaggio di una linea ad alto voltaggio.
Il timore è quello che anche gli alberi sani possano abbattersi al suolo a causa di temporali e fenomeni meteo sempre più violenti ed imprevedibili, con danni a persone, mezzi, case.
Timori che erano stati presentati anche all’assessore all’Ambiente del Comune di Asti Renato Berzano che aveva incontrato i proprietari proprio per capire se fosse possibile evitare gli abbattimenti.

Le critiche di Legambiente

Timori invece che non sono condivisi da Legambiente, ad esempio, che per voce del suo presidente astigiano, Giancarlo Dapavo osserva come sarebbe bastato scegliere accuratamente solo gli alberi davvero malati e pericolosi per salvare un viale storico e amato per le passeggiate.
«I residenti del luogo – afferma Dapavo – questa estate si accorgeranno della mancanza dei 180 tigli: le temperature non mitigate, incremento del rumore causato dal traffico in corso Casale, incremento degli inquinanti e dell’ozono. Negli stessi giorni in cui emergono i dati di inquinamento da smog, qualcuno pensa a tagliare le piante in grado di mitigarlo».

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