Cerca
Close this search box.
edo bobba sito
Attualità

Asti, addio a Edo Bobba, il materassaio che restaurò la poltrona del Papa

Aveva la bottega in via Balbo e la sua era la terza generazione di artigiani delle imbottiture. Era anche una figura importante della Fratellanza Militari in congedo

Stroncato da malore

Stroncato da un improvviso malore mentre si trovava nella sua abitazione di via Balbo è mancato nei giorni scorsi Edoardo Bobba, ultimo storico materassaio astigiano e per tutti “Edo”. Alto e robusto, sempre sorridente, disponibile e di buonumore, “Edo” aveva saputo nel corso degli anni conquistarsi la stima e la simpatia di tutti quelli che lo hanno conosciuto. A lui si ricorreva per rifare i materassi di lana, ma anche per imbottiture di sedie e di divani, sempre con la garanzia che il risultato sarebbe stato un lavoro di ottima qualità.

Restaurò la poltrona sulla quale si sedette Papa Giovanni Paolo II

In occasione della visita ad Asti di Papa Giovanni Paolo II, la Curia gli affidò la sistemazione della storica poltrona sulla quale il pontefice si sarebbe seduto, la stessa che il 28 aprile 1805 era stata offerta a Papa Pio VII, anch’egli in visita alla città.

“Edo” aveva il suo laboratorio in via Balbo 26, una stradina del centro storico in cui dal 1934 il nonno Edoardo aveva iniziato la sua attività (avviata però in via Bonzanigo nel 1920). Cesare, padre di “Edo” aveva proseguito l’attività, senza sperare che un giorno il figlio avrebbe proseguito un mestiere che per quasi un secolo ha legato il nome dei Bobba all’attività di materassaio.

Iniziò a lavorare a 15 anni

All’età di 15 anni “Edo” imparò il mestiere dal nonno e da allora non smise mai di lavorare, guadagnandosi una clientela che spesso veniva da fuori città per assicurarsi la sua capacità professionale. Il lavoro è stato per “Edo” un dovere ed una passione che non lo hanno mai lasciato, ma che nella sua vita si è unito ad un’altra grande presenza, la militanza nella Società di mutuo soccorso “Fratellanza militari in congedo”, con sede in via Bonzanigo, a pochi passi da casa.

Era socio della Fratellanza Militari in congedo

Anche questa esperienza è stata per Edo una questione di famiglia, perché della “Fratellanza” furono soci sia il nonno che il padre Cesare: casa e Società sono state per Edo un binomio quasi inscindibile, tanto che era a lui che si faceva riferimento per qualsiasi cosa. Della “Fratellanza militari in congedo” fu eletto prima direttore, quindi presidente e sempre ricoprì il suo incarico con il massimo impegno e dedizione. Nelle attività della Società coinvolse anche la moglie Ester ed i figli Gabriele e Martina, tutti sempre presenti ogni volta che si trattava di partecipare alle iniziative sociali. La sua dedizione lo ha reso nel tempo un punto di riferimento sicuro e la sua mancanza, nel lavoro e nella “Fratellanza militari in congedo”, lascia un grande vuoto. “Edo” lascia la moglie Ester, i figli Martina e Gabriele, il fratello Valentino e famiglia.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale