Niente più caselli o barriere autostradali: sulla Asti-Cuneo sta per arrivare Free Flow, il sistema di pagamento del pedaggio autostradale attraverso “portali” sistemati lungo il tratto che leggono automaticamente le targhe dei mezzi che lo attraversano e riscuotono il pagamento attraverso dispositivi a lettura digitale (come il Telepass, per capirci) oppure con metodi più tradizionali di cui dovrà farsi carico l’automobilista.
Il progetto è stato depositato dalla Asti-Cuneo, (la società facente alla ASTM del Gruppo Gavio) nel 2019 fra gli atti aggiuntivi alla convenzione unica per la gestione dell’autostrada firmata nel 2008.
L’emergenza Covid ne ha rallentato l’iter per la realizzazione ma dalla società confermano l’intenzione di “finalizzare” il progetto.
«Free Flow- si legge a motivazione dell’intervento depositata al Ministero delle Infrastrutture – rappresenta il modo ottimale per l’escussione del pedaggio su una tratta caratterizzata dalla presenza di numerosi svincoli di interconnessione con la viabilità locale dei centri urbani compresi tra le città di Alba e Asti».
Fra le righe, si può dunque leggere un sistema per recuperare i pedaggi di chi, conoscendo bene la barriera ora esistente fra Asti e Alba, a Castagnito, entra e esce dall’autostrada per evitare il pagamento.
E che la società voglia sfruttare al massimo i transiti sulla tratta si evince anche dal grafico allegato all’atto aggiuntivo (in foto di copertina) in cui sono disegnati i portali previsti fra Asti e Cuneo: 9 in tutto dei quali 6 solo da Asti ad Alba, cui aggiungerne otto che saranno posti sugli svincoli di accesso all’autostrada.
Questo significa che, ad esempio, interpretando il grafico allegato all’integrazione depositata al Ministero, si pagherà prima di prendere lo svincolo per il tunnel di Vigliano e poi si pagherà ancora per uscire allo svincolo per Isola d’Asti e ancora per uscire a quello per Costigliole. Idem per gli ingressi dagli stessi vincoli.
In Italia lo stesso sistema è applicato oggi solo all’autostrada Pedemontana Lombarda e sulle tangenziali di Varese e Como.
Il pagamento avviene con diversi sistemi, tutti digitali (Telepass, conti online, sportelli bancomat, app telefonica, carta ricaricabile, Conto Targa) ed è prevista una sola modalità di pagamento in contanti presso i “punti assistenza” che, sulla Asti-Cuneo non sono ancora stati individuati.
Per chi non ha un apparecchio a bordo che provvede al pagamento automatico e immediato, ci sono 15 giorni di tempo per regolarizzare pena multe che vanno dagli 87 ai 344 euro.
«Si sta assistendo, soprattutto all’estero, al progressivo passaggio dai sistemi tradizionali di esazione a quelli aperti o “Free Flow” perché offrono importanti benefici – riferisce un portavoce della Asti Cuneo – L’abolizione delle barriere fisiche si traduce in un traffico più scorrevole con una diminuzione complessiva dei tempi di viaggio, riducendo così la possibilità di code e delle conseguenti emissioni inquinanti. Inoltre, una migliore gestione del traffico comporta un innalzamento dei livelli di sicurezza stradale, evitando i pericoli legati ai rallentamenti. Infine, il sistema “Free Flow” risulta più direttamente legato all’effettivo utilizzo dell’infrastruttura – secondo il principio del “pay-per use”, addebitando all’utente l’effettiva percorrenza».
«Questa nuova modalità di esazione – sottolineano ancora dalla società di gestione – interesserà dapprima un solo segmento del Tronco 2 dell’A33, per poi essere progressivamente estesa all’intero Tronco che collega Asti con l’Interconnessione A6».