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Attualità

Asti: alla Bula di Belangero, Oasi WWF, fa tappa il rarissimo marangone minore

Avvistato e fotografato dal professor Carlo Nebbia e dagli altri appassionati ornitologi del Gruppo Monitoraggi Astigiani. La sua presenza mai registrata prima nell’Astigiano

Un regalo della natura

La natura non conosce lockdown e fa un bellissimo regalo agli ornitologi che conoscono la straordinaria “ricchezza” della Bula di Belangero, Oasi urbana del WWF da 30 anni, a ridosso del fiume Tanaro distribuita su 20 ettari fra corso Savona e corso Alba.
E’ stato il professor Nebbia ad avvistare due specie rarissime. Nel primo caso si tratta della sgarza ciuffetto, un piccolo airone che ha bisogno di protezione. Dai capanni per gli avvistamenti ne sono stati regolarmente osservati ben 4 esemplari, dai primi di maggio ai primi di luglio, il periodo di nidificazione. Tanto l’entusiasmo degli esperti che speravano nella loro riproduzione ma, ad oggi, non è stata accertata. Ma è un altro l’avvistamento davvero raro e straordinario: quello del marangone minore, una specie di cormorano in miniatura che era stato segnalato solo una ventina di volte in Piemonte e, finora, mai in provincia di Asti.

Nidiata di fistioni turchi (tutte le foto sono di Carlo Nebbia)

Scelto la Bula per riposarsi

Due esemplari hanno scelto l’oasi della Bula per riposarsi e cacciare per un’intera mattinata, sotto l’occhio discretissimo del professor Nebbia che li ha fotografati. «Questi avvistamenti rari – spiega il professor Nebbia – confermano come il Tanaro rappresenti un’importante via di migrazione dell’avifauna e testimoniano l’assoluto valore conservazionistico della Bula».

Riprodotta la zona umida

Bula che è stata realizzata proprio per riprodurre l’ambiente di una delle tante zone umide che nel corso dei secoli si erano create lungo il corso del fiume. Un progetto riuscito che ha consentito l’insediamento e la salvaguardia di molte specie, prima fra tutte il pelobate fosco, il raro anfibio che l’Unione Europea ha inserito nella lista dei 24 vertebrati che meritano maggiore protezione in ambito continentale.

Il Cavaliere d’Italia

Il censimento del Gruppo  Monitoraggi Astigiani

Grazie ad osservazioni sempre più sistematiche del gruppo Monitoraggi Astigiani formato da professionisti e appassionati di ornitologia o semplici conoscitori degli ambienti naturali della provincia di Asti, è possibile dare contezza e dimensioni scientifiche dell’importanza della Bula.

Tanti “inquilini” con le ali

«Con il tempo, si è sviluppata un’importante garzaia (colonia di aironi), con la regolare nidificazione del Cormorano e delle principali specie di ardeidi (aironi) coloniali – spiega ancora il professor Nebbia- All’airone cenerino si sono via via aggiunti la garzetta, la nitticora e l’airone guardabuoi. Nel 2014 è stata anche documentata la riproduzione dell’airone rosso, purtroppo non più ripetutasi negli anni successivi. Anche il tarabusino, un altro piccolo airone in diminuzione in tutta Italia, non sembra più essere nidificante. Non nidificante ma osservabile tutto l’anno è lo splendido Airone bianco maggiore».

Il martin pescatore

L’osservazione dei nidi

La nidificazione è uno dei passaggi più osservati perché servono anche a censire le popolazioni di uccelli e a comprendere meglio le condizioni ottimali in cui essi scelgono di farlo.
«Altre specie di uccelli acquatici nidificano regolarmente nell’Oasi – prosegue l’appassionato ornitologo – Fra queste, ricordiamo il tuffetto, la folaga, la gallinella d’acqua, lo svasso maggiore e il germano reale. Da una decina d’anni, l’Oasi ospita la nidificazione del Fistione turco, un’anatra dall’aspetto molto caratteristico. Occasionalmente si è anche registrata la riproduzione del Cavaliere d’Italia».L’elenco di “inquilini” occasionali e stanziali della Bula non si esaurisce qui.
Si è osservata la presenza regolare della sterna anche se nidifica meno degli anni scorsi sui ghiaioni del Tanaro vicino al ponte sulla tangenziale per Alba. Presenti all’appello i coloratissimi martin pescatore, l’oca selvatica, la volpoca, la cicogna bianca, quella nera, il nibbio bruno, l’albanella reale, il falco pecchiaiolo.

Scrigno di biodiversità

Uno scrigno di biodiversità faunistica che fa della Bula un luogo da accudire e conservare non solo a beneficio degli appassionati ornitologi, ma di tutta la comunità che deve imparare a riconoscerne il pregio naturalistico e scientifico. Il Gruppo Monitoraggi Astigiani, ha attivato il censimento degli uccelli acquatici svernanti in collaborazione con l’Ente Parchi e il monitoraggio delle garzaie e delle specie nidificanti di interesse conservazionistico.

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