Già ad aprile l’esasperazione aveva spinto Carlo Farina, contitolare dell’autoscuola San Pietro, fra le più frequentate di Asti, a rendere pubblico il disagio nel quale stavano lavorando le autoscuole astigiane a causa delle scarse sedute concesse per dare gli esami di teoria per le patenti di ogni ordine e grado.
E già allora, Farina aveva tenuto a sottolineare che lo sfogo non aveva nulla di personale nei confronti del direttore della Motorizzazione di Asti, ingegner Giorgio Turiano, nè dei dipendenti in servizio. Consapevole che facessero già i salti mortali per garantire il servizio a fronte di una costante emorragia di addetti ed istruttori per via, prevalentemente, dei pensionamenti cui non facevano seguito nuove assunzioni.
Ma restava il fatto che i tempi per dare la teoria si erano allungati a dismisura mentre per quelli di guida si era in tempi accettabili. Ora la situazione si è capovolta.
«Se la situazione degli esami di teoria è un po’ migliorata – dice Farina – il disastro si è spostato negli esami di guida. Parlo con i numeri: solo noi abbiamo 150 candidati pronti a dare l’esame di guida ma disponiamo di 25,28 posti al mese. Per smaltirli tutti ci vogliono non meno di 6 mesi. E questa è la media di attesa per chiudere il ciclo della patente».
Il direttore della Motorizzazione non rilascia dichiarazioni ma da fonti attendibili è confermato che i ritardi sono dovuti alla mancanza di personale. A fronte di 32 persone previste in organico, oggi sono in 17, compresi i quattro nuovi assunti che ieri hanno cominciato i corsi per la formazione di esaminatori. Ma presto, agli inizi del 2024, il numero di effettivi ed operativi scenderà a 10 per via di nuove uscite per pensionamenti, congedi straordinari e trasferimenti.
«Questa lunga attesa per l’esame pone due grandissimi problemi – prosegue Farina – Per una parte di candidati significa perdere un’occasione di lavoro. Da noi vengono sempre di più persone che non hanno preso la patente in gioventù e ora hanno bisogno invece di potersi spostare in auto per accettare un impiego. E se passano troppi mesi, devono rinunciarvi. Abbiamo anche molte donne rimaste sole che non avevano preso prima la patente perchè avevano i loro mariti e compagni che guidavano. Per queste persone qui ne va della loro indipendenza di vita e ogni mese che passa devono sobbarcarsi costi enormi per i loro spostamenti personali».
Ma Farina ne fa anche una questione “personale”. «Per noi e per i miei colleghi, è esasperante fronteggiare la pressione di decine, se non centinaia di candidati che non si capacitano di tali ritardi e vogliono dare l’esame. A tutti, continuamente, di persona e per telefono, dobbiamo spiegare che non dipende da noi. E siamo esausti». Tanto da appendere cartelli ovunque, in autoscuola in cui spiega i motivi dei ritardi.
Farina tocca anche il tasto delle sedute “straordinarie”, quelle che vengono pagate a parte, in regime di prestazione professionale.
«Ormai è difficile avere anche quelle e poi sono molto costose e hanno ricadute finale sui candidati cui l’esame costa fra i 30 e i 40 euro in più a testa».
Situazione nota anche a Matteo Ratto dell’autoscuola Aleramo, segretario provinciale Unasca, associazione di categoria. «Le attese per dare l’esame di teoria possiamo darle per risolte – dice Ratto – Mentre per le guide sappiamo che è un ritardo generalizzato e che in Piemonte ci sono province dove le attese sono ancora più lunghe di quelle astigiane. Mancano gli esaminatori e quelli appena assunti non sono ancora stati abilitati. Con l’anno nuovo contiamo di veder risolto anche questo problema. So che il direttore – prosegue – ha fatto di tutto per venirci incontro, chiedendo anche l’applicazione di un esaminatore esterno da Torino. Detto questo comprendo bene e da vicino il problema di dover spiegare a tutti perchè servono 5 mesi dal passaggio dell’esame di teoria a quello della guida. Ma, ripeto, vediamo all’orizzonte un miglioramento della situazione».
Per Farina, una soluzione potrebbe anche essere quella di decidere, a livello centrale, ovviamente, di ridurre la durata dell’esame di guida che oggi è intorno ai 40 minuti.
«L’emergenza Covid è terminata – conclude – non si può continuare a lavorare con le difficoltà e i ritardi di quel periodo».
(Nella foto Carlo Farina indica uno dei tanti cartelli di spiegazioni sui ritardi appesi nella sua autoscuola)