Chi frequenta per vari motivi le aule di tribunale e parla con i difensori lo ha capito da tempo: sempre più la figura dell’avvocato, sia penalista che civilista, deve occuparsi anche degli aspetti emotivi e psicologici dei casi che prende in carico e dei clienti che si rivolgono allo studio.
Per fare un po’ di luce su questi temi su organizzazione dell’avvocato Maura Lanfranco, sabato 11 gennaio alle 17, alla sala convegni della pinacoteca Mazzetti si terrà un incontro dal titolo: “La verità: qual è? Perché lo fanno?”. Con un sottotitolo molto interessante “In una relazione è meglio conoscere che credere di conoscere”.
L’avvocato Lanfranco insieme alla psicologa forense Monica Caccia e allo psicologo Luca Bollati offriranno un’occasione per conoscere e riflettere sui temi legati alla consapevolezza in tema di violenza, parlando degli autori di reato e dell’aiuto concreto alle vittime. Perché applicare la psicologia al mondo legale significa studiare il profilo di una persona rispetto al ruolo giuridico del caso. Può essere utile quando i genitori si contendono un figlio in caso di separazione, quando una madre viene accusata dall’ex coniuge di instillare l’odio nel figlio, quando ci si trova di fronte a minori e donne vittime di abusi o violenza e dei traumi di soggetti vittime di infortuni o incidenti gravi.
Durante l’incontro si parlerà di ciò che porta individui diversi per cultura ed educazione a commettere reati sessuali, dei segnali che la donna può cogliere per prevenire la violenza e quale sia il supporto che lo psicologo forense può dare per far valere le ragioni di una vittima di violenza.