Una denuncia precisa verso il sindaco e presidente della Provincia Maurizio Rasero che arriva da un fronte che fu “amico” fino alla vigilia di Natale. L’ex assessore Mario Bovino (con deleghe al personale, sport, sistemi informatici, partecipate e grandi progetti), dopo aver raccolto la confidenza di un consigliere comunale di maggioranza, ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco quanto appreso.
Secondo indiscrezioni, Bovino, durante una amabile conversazione con il consigliere di maggioranza, sarebbe venuto a conoscenza di una condotta anomala tenuta da Rasero in occasione delle elezioni provinciali del 2022. Il consigliere che ha fatto la confidenza a Bovino era fra quelli chiamati alla votazione di secondo grado che ha portato alla prima legislatura di Rasero come presidente della Provincia.
Secondo quanto raccontato dal consigliere, ad una riunione di maggioranza Rasero si è presentato per dare indicazioni su chi far convergere alcune preferenze della sua lista.
Fin qui niente che non sia lecitamente e abitualmente praticato in politica.
Ma la condotta addebitata all’allora futuro presidente della Provincia riguarda le modalità.
Secondo quanto riportato nell’esposto di Bovino che, ricordiamo deriva a sua volta da quanto affermato da uno degli amministratori presenti a quella riunione, Rasero, dopo aver dato indicazione del nome da votare, avrebbe distribuito ad ognuno di loro un foglietto in cui quello stesso nome era scritto in modo diverso. Piccole variazioni (minuscole, maiuscole, stampatello, corsivo e così via) che rendevano ogni scheda riconducibile ad uno degli amministratori con diritto al voto.
Nell’esposto, indirizzato alla Procura della Repubblica, Bovino chiede che venga accertato se quanto riferito nel corso della confidenza del consigliere comunale, corrisponda al vero ipotizzando, in caso affermativo, una grave violazione della segretezza del voto.
Il nome su cui Rasero chiedeva di far convergere le preferenze era quello di Simone Nosenzo, sindaco di Nizza e in seguito vicepresidente della Provincia. Va detto e sottolineato che Nosenzo non è stato indagato né è oggetto dell’esposto presentato dall’ex assessore e dunque al momento è totalmente estraneo alla vicenda.
La Procura, ricevuto l’esposto nell’autunno scorso, dopo aver fatto i primi accertamenti, ha ritenuto di chiedere l’archiviazione dell’esposto. Decisione contro la quale Bovino, per tramite del suo legale, l’avvocato torinese e docente universitario Maurizio Riverditi, ha presentato opposizione.
Nei giorni scorsi il gip ha fissato a metà febbraio l’udienza nella quale sarà deciso se l’esposto debba essere archiviato come chiesto dalla Procura oppure no come chiesto da chi lo ha firmato e presentato.
Maurizio Rasero ha affermato di non essere a conoscenza dell’esposto di Bovino contro di lui fino a quando non gli è stata notificata la data dell’udienza in cui verrà discussa l’opposizione. Troncando così sul nascere ogni voce sul fatto che il ritiro delle deleghe fosse riconducibile alla notizia della denuncia contro di lui.
Ha dato incarico all’avvocato Piermario Morra di assisterlo e ha solo detto: «Ho massimo rispetto del lavoro della Magistratura ed aspetterò fiducioso l’esito dell’udienza innanzi al Giudice che dovrà decidere se accogliere l’istanza di archiviazione formulata dalla Procura di Asti. In questo momento ogni commento sarebbe inopportuno».
Ambienti vicini a lui parlano però di una sua sorpresa ed amarezza per il fatto che l’esposto sia stato presentato da un assessore della sua giunta il quale ha tenuto segreta la denuncia ed è rimasto nella squadra di gestione del Comune per altri tre mesi.
Un “fuoco amico” che non si aspettava come invece si sarebbe aspettato, nel momento in cui Bovino ha scelto di presentare l’esposto, un suo passo indietro alla luce della evidente venuta meno del rapporto fiduciario con il sindaco.
Una risposta
Cosa c’è di così terribile ?