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Asti Cambia: «Il Comune spende 191.764,75 euro per una corsia ciclabile di 560 metri e una pista di 700 metri»

Le maglie arancioni tornano a contestare le scelte del’ex assessore all’Ambiente Berzano e attaccano: «Non allevieranno il problema dell’inquinamento»

La rete Asti Cambia, che promuove politiche indirizzate alla mobilità sostenibile, in primis con la creazione di piste ciclabili lungo  le principali vie della città, interviene pubblicamente a pochi giorni dal voto riaccendendo la querelle con l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Asti, Renato Berzano. Ancora una volta oggetto del contendere sono una nuova pista e una corsia ciclabile, in questo caso in corso Gramsci e corso Alfieri, che dovrebbero sorgere entro i prossimi mesi.

 

Con notevole fatica e dopo ripetute richieste siamo finalmente riusciti ad accedere al progetto esecutivo “Ciclovie Urbane – Lotto 1: Corso Alfieri e Corso Gramsci”, elaborato dalla Società SAMEP MONDO ENGINEERING S.R.L. dell’11 ottobre 2021. La sua realizzazione è stata affidata alla ditta Gisabella Srl di Grugliasco. Il progetto esecutivo dei lavori in oggetto prevedeva una spesa complessiva di 269.733,67 euro (IVA e spese tecniche comprese), pari all’importo che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti aveva destinato a fondo perduto al Comune di Asti dopo la prima ondata di Covid del 2020, con l’obiettivo di sviluppare la rete ciclabile cittadina. La ditta Gisabella Srl si è aggiudicata la gara per un importo di 191.764,75 euro IVA compresa. Fin qui i numeri fanno ben sperare. Ma cosa verrà realizzato con tutti questi soldi? Tenetevi forte: una corsia ciclabile di 560 metri ed una pista ciclabile di 700 metri, per un totale di ben 1 km e 300 metri (abbondando per eccesso).

La prima collegherà piazza Alfieri con piazza I Maggio attraverso una pista ciclabile su corsia riservata monodirezionale, in direzione da piazza I Maggio a piazza Alfieri, in senso opposto a quello della marcia veicolare. Nel senso di marcia veicolare, sarà istituito il traffico promiscuo bici-auto, così che le biciclette dovranno condividere la carreggiata con le autovetture, per le quali ci sarà abbassato il limite di velocità a 30 km/h. In termini pratici i lavori di realizzazione della “pista” ciclabile consisteranno nel verniciare due linee sul porfido per delimitarne la larghezza, in evidente contrasto con la tanto sbandierata certezza dell’assessore Berzano che per mesi aveva definito come ridicole e inutili le proposte della Rete Asti Cambia (13 km di nuove corsie ciclabili, quindi con la sola linea verniciata sul manto stradale, a costi di circa un quinto rispetto a questi “miseri” 560 metri); secondo l’assessore le piste ciclabili senza cordolo di protezione non solo non sarebbero state utili ma anche pericolose per gli stessi ciclisti. Magicamente ora si investono decine di migliaia di euro per pitturare due linee di 560 metri ciascuna. Certo, questi soldi serviranno anche per rifare in parte il porfido di quel tratto di corso Alfieri e per sigillarne i giunti, nonché altre sistemazioni dei marciapiedi e delle aree di sosta. Già, le aree di sosta: nello sviluppare la ciclabilità, la realizzazione di questa nuova pista ciclabile permetterà di incrementare di 12 i posti auto a disposizione tra piazza Alfieri e piazza I Maggio: un bell’investimento sulla mobilità sostenibile!

La pista ciclabile di corso Gramsci invece sarà realizzata effettivamente secondo un progetto ragionevole e volto a raccordare finalmente quella che arriva fino alla Saclà con quella che parte dalla Stazione FS. E sarà protetta da un cordolo di separazione, anche perché, essendo di tipo bidirezionale, a livello normativo deve necessariamente essere in sede separata dalla corsia veicolare.

Purtroppo ci pare evidente l’esiguità di questi interventi sulla ciclabilità che non allevieranno il grave  problema dell’inquinamento atmosferico e non porteranno benefici e sostenibilità ai processi di mobilità cittadina, nonostante un considerevole finanziamento statale.

Come Rete Asti Cambia esprimiamo la nostra amarezza e il nostro disappunto e chiediamo all’amministrazione un confronto pubblico per portare a conoscenza di tutta la cittadinanza questa situazione. E, magari, anche ricevere scuse per le affrettate derisioni a cui siamo stati soggetti: nel pieno di una campagna elettorale, potrebbe essere un gesto dignitoso.

Rete Asti Cambia

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Una risposta

  1. La pista ciclabile di c.so Gramsci (ma dove sono ad Asti tutti questi ciclisti, chi li ha mai visti?) ha conseguenze molto deleterie sul traffico della zona. Infatti alleggerisce il traffico su c.so Gramsci (eliminando un senso di marcia) ma raddoppia il traffico (auto, camion, bus con relativo carico inquinante) di c.so Matteotti.
    Teniamo presente che in c.so Gramsci l’inquinamento si sentiva meno in quanto le case sono solo su un lato e l’altro lato è aperto (ferrovia) mentre c.so Matteotti è un tunnel con palazzi altissimi che impediscono la dispersione degli inquinanti, ed è densamente popolato.
    Quindi per favorire pochi ciclisti si peggiora in modo drammatico la salute di un intera via. Interessa questo ai nostri amministratori?

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