L’Italia del vino riparte da Asti. Mercoledì 1° ottobre 2025, l’Auditorium della Banca di Asti ha ospitato l’anteprima nazionale della Guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso, realizzata in collaborazione con l’istituto bancario astigiano. Un appuntamento che ha riunito professionisti del settore, appassionati ed esperti per celebrare non solo le grandi etichette, ma anche le nuove generazioni di produttori che stanno scrivendo il futuro dell’enologia italiana.
La mattinata si è aperta con la conferenza stampa di presentazione della guida, durante la quale sono stati premiati i giovani vignaioli che meglio incarnano lo spirito di un’Italia del vino dinamica, coraggiosa e innovativa, senza dimenticare le radici della tradizione. Un percorso che ha attraversato i territori dal Piemonte alla Valle d’Aosta, passando per Lombardia, Veneto e Liguria, a testimonianza della ricchezza e della varietà delle eccellenze vitivinicole nazionali.
Dopo i riconoscimenti, spazio alla degustazione: un wine tasting esclusivo con 27 etichette insignite dei Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento della guida. Un’occasione unica per assaporare in anteprima i vini che segneranno l’edizione 2026 e incontrare i produttori.
Tra i protagonisti figurano nomi storici e realtà emergenti: dal Pinot Noir L’Emerico ’22 di Elio Ottin (Valle d’Aosta) al Barolo Cerretta ’21 di Garesio, passando per il Gattinara Ronchi Riserva ’19 di Giancarlo Travaglini, la Barbera d’Asti La Bigia ’23 di Luigi Spertino e il Grignolino d’Asti Monferace ’20 della Tenuta Santa Caterina. Spazio anche alle bollicine, con l’Alta Langa Extra Brut Rosé Caterina Rivella Riserva ’18 di Marcalberto e i Franciacorta di Ferghettina, Ricci Curbastro e Ballabio. Dal Veneto arrivano etichette di rilievo come l’Amarone della Valpolicella Classico ’20 di Brigaldara, il Soave Roncà Monte Calvarina ’24 di Franchetto e il Custoza Superiore Amedeo ’23 di Cavalchina.
La scelta di Asti come sede dell’evento non è stata casuale: grazie al sostegno della Banca di Asti, la città si è confermata palcoscenico privilegiato per iniziative che coniugano cultura enologica e valorizzazione del territorio. Una giornata che ha reso il capoluogo astigiano ancora una volta capitale del vino italiano, tra tradizione, innovazione e qualità.