L’entrata in vigore della nuova Ztl intorno alla Cattedrale produrrà, fra gli altri cambiamenti, anche quello sulle modalità di parcheggio di piazza Castigliano. I posteggi rimangono blu, accessibili a tutti, ma non sarà più un parcheggio “lungo”, bensì a corona. Di quelli in cui l’auto si può lasciare al massimo per due ore. Dunque non varranno né gli abbonamenti dei residenti, né quelli annuali dei non residenti e tanto meno quelli mensili (i “Gratta & Sosta”) dei lavoratori pendolari che hanno scelto la zona Ovest, quella in cui insiste la piazza. Una decisione che, riducendo notevolmente la disponibilità di parcheggi “lunghi” in un’area già avara di posti, ripropone una riflessione (non nuova, per la verità): che senso ha dividere la città di Asti in zone di parcheggio. Un divisione che, al momento, non è dettata da prestigio delle varie zone, visto che i parcheggi costano uguale per ognuna di esse. Non è dettata neppure da un “contingentamento” dei parcheggi, visto che l’amministrazione non sa mai quale sarà la zona “grattata” o scelta dai vari automobilisti che, a loro volta, non hanno la certezza di un posto assegnato. E allora? In una città che dispone di un’area complessiva di parcheggi a pagamento relativamente limitata rispetto all’isola pedonale interna e al parcheggio libero esterno, perché dividere in quadranti? Considerato poi che questi parcheggi vengono utilizzati prevalentemente dai pendolari che arrivano dalla provincia e che, in maggioranza lavorano nel centro o nei suoi immediati dintorni, spesso succede di lavorare e parcheggiare ai “confini” fra una zona e l’altra. Questo significa che le auto devono fare molta strada fra le viuzze (con tanti saluti alle limitazioni di inquinamento) alla ricerca di un parcheggio nella zona già “pagata”, mentre il posto libero magari c’è, ma dall’altra parte della strada (letteralmente) e dunque in altra zona. Se la si lasciasse lì, ci si prenderebbe la multa dagli ausiliari. Succede anche che si debba prendere l’auto per una commissione a metà giornata e, al ritorno, non trovare più come è abbastanza normale, il posto né altri nella stessa zona e, per non perdere tempo, pur avendo pagato il parcheggio mensile, ci si ritrovi a parcheggiare nella zona confinante ripagando il dovuto. Con l’abbonamento, quale che sia, si paga il diritto a parcheggiare un’auto in uno stallo blu di Asti. Perché non può valere per tutto l’anello con i posteggi a pagamento? Tanto, si occupa solo sempre un posto. Dunque, quale il senso della divisione in zone in una città piccola come Asti, con un alto afflusso di pendolari ogni giorno?
Politica
- Riccardo Santagati