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Attualità

Asti: chieste le dimissioni del sindaco dopo l’annuncio della mostra Scassa e la smentita dell’Arazzeria

I consiglieri di minoranza bacchettano il sindaco Maurizio Rasero per aver annunciato una mostra poi smentita dai diretti interessati

Asti: dopo l’annuncio del sindaco Rasero di una mostra che non si farà, i consiglieri di minoranza chiedono le sue dimissioni

Era scontato che i consiglieri comunali di minoranza non si facessero scappare una nuova ghiotta occasione per contestare l’amministrazione guidata dal sindaco Rasero, ma questa volta sono arrivati a chiederne anche le dimissioni. Un richiesta provocatoria che ovviamente non avrà alcun seguito formale, ma è curioso che l’attacco nasca dopo il clamoroso cambio di programma sulla mostra degli Arazzi Scassa annunciata a Palazzo Mazzetti in occasione della Douja d’Or.

Mostra lanciata in prima persona, su Facebook, anche dal sindaco Maurizio Rasero che aveva parlato di un’esposizione di Arazzi portata con successo anche a Venezia. Ma, purtroppo, è stata la stessa Arazzeria Scassa a chiarire di non aver siglato alcun accordo con la Fondazione CrAsti che gestisce Palazzo Mazzetti e Asti Musei e quindi di non dover allestire alcun tipo di esposizione delle preziose opere d’arte apprezzate in tutto il mondo. Insomma, la mostra degli arazzi ci sarà, come poi spiegato dal presidente della Fondazione CrAsti Mario Sacco, ma non quella di Venezia, né in collaborazione con l’Arazzeria Scassa e non saranno esposte opere di proprietà della famiglia di noti arazzieri.

Così i consiglieri di minoranza Angela Quaglia, Massimo Cerruti, Davide Giargia, Martina Veneto, Giorgio Spata, Mario Malandrone, Michele Anselmo e Mauro Bosia hanno chiesto a sindaco e amministrazione di dimettersi.

“Superficialità e annunci”

“La  superficialità con cui si annuncia (con tanto di diretta Facebook) la grande mostra degli Arazzi Scassa senza aver stipulato accordi con la Fondazione che ne detiene la proprietà, rende bene l’idea di un sindaco e di un’amministrazione che hanno puntato tutto sull’immagine ma che di sostanza hanno ben poco – accusano i consiglieri – E’ di lunedì  la doccia fredda con cui la Fondazione Scassa ha smentito clamorosamente le dichiarazioni trionfalistiche del Comune e della Fondazione CrAsti. Sono molto lontani i tempi in cui prima si ragionava, si valutava, si trovavano le risorse e poi si annunciavano gli eventi. Oggi è il contrario: prima si annuncia; poi se non va in porto l’iniziativa si dà la colpa a qualcun altro o si dice che “non avevamo capito bene”! Il settembre astigiano, già privo di Sagre, Palio e altre manifestazioni, non avrà quindi neppure la mostra degli Arazzi che era stata allestita a Venezia e che porta il nome della Città a partire dal suo fondatore. Complimenti vivissimi! Non bastano le scuse, però. In questo caso (per l’ennesima presa in giro) ci vogliono le dimissioni”.

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