A sbirciare nel laboratorio di Carlo Vitellaro, con tantissime torte prenotate per Capodanno, non sembrerebbe proprio che domani, alle 19,30, abbassi la serranda della sua storica pasticerria per sempre.
Eppure la decisione è stata presa: La Preferita di via Varrone, sua sede storica, chiude i battenti. Almeno con la gestione del suo fondatore. I motivi? Li spiega lui stesso: «Che si sappia che non è per questioni di affari – dice subito – perchè da sempre posso contare sui miei fedeli clienti. Il problema è che ho 83 anni e ho qualche problemino di salute che richiede del riposo. E fra laboratorio e negozio di riposo qui non ne posso fare».
La storia di Vitellaro è quella di un ragazzo con coraggio da vendere che ha sfidato la diffidenza astigiana nei confronti di un palermitano.
«Io ho cominciato a fare il pasticcere a 14 anni, a Palermo – racconta – poi sono andato a fare il militare a Treviso e lì ho conosciuto dei commilitoni di Torino. Sono loro che mi hanno offerto il primo lavoro in Piemonte, proprio a Torino, alla pasticceria Sciamenco dove sono stato 2 anni. Poi sono passato alla panetteria Giaretti ed è mentre lavoravo lì che sono stato invitato a venire a vedere il Palio di Asti. Io neppure sapevo di cosa si trattasse, ma se era per uscire con gli amici, ben volentieri».
Ad Asti Vitellaro in quel lontano 1967, ci è arrivato da piazza Torino, dove ha parcheggiato l’auto e percorrendo a piedi corso Alfieri ha notato quel negozietto all’angolo con via Varrone, con le vetrine sbarrate dalle assi di legno.
«Fu amore a prima vista, mi dissi “Lì voglio aprire la mia prima pasticceria” – ricorda ancora il signor Carlo – Il giorno dopo sono tornato ad Asti, ho cercato i proprietari del negozio e ho provato a convincerli ad affittarmelo. Ma era chiaro che il fatto di essere palermitano mi penalizzava moltissimo. Solo grazie all’intervento della figlia, alla fine, me lo hanno ceduto, a 12 mila lire al mese con pagamento anticipato di sei mesi in sei mesi».
La prima disposizione della pasticceria era rivoluzionaria per l’epoca, perchè proprio per dimostrare le sue capacità e il suo modo di lavorare, Vitellaro scelse di non dividere la zona laboratorio da quella di vendita, in modo che i clienti, in ogni momento, potessero vedere con i loro occhi come preparava i suoi dolci.
Primi su tutti i cannoli siciliani: «Io sono stato per 55 anni il re dei cannoli siciliani ad Asti – afferma con orgoglio – e per quelli mi sono fatto conoscere. Oltre alla lavorazione del cioccolato».
Il figlio Giuseppe, sulle orme del padre, ha aperto l’altra pasticceria La Preferita in corso Alessandria che rimane in attività, ma la sede di via Varrone chiuderà domani sera.
«Qualcuno si è fatto avanti per rilevarla e io, per quello che posso, sono disponibile ad affiancarlo – dice ancora Carlo Vitellaro – ma solo per qualche ora. Se ci fosse stata ancora mia moglie, Elena, mancata tre anni fa, che mi è sempre stata vicina nella vita e nel negozio, non avrei ancora mollato. Così invece no, non me la sento più da solo».
Sui muri della pasticceria i tanti attestati e riconoscimenti, le foto di una vita passata in quella pasticceria, la statua di Padre Pio a proteggere l’attività e splendidi pupi siciliani appesi al soffitto.