Cerca
Close this search box.
rifiuti
Attualità

Asti, chiuso l’accesso alla discarica del Giolitti, ora si pensa alla maxi bonifica

Pochi giorni fa sulle pagine del nostro giornale avevamo denunciato la presenza di un enorme sito di rifiuti abbandonati sotto il cavalcavia

Dopo la denuncia di uno youtuber astigiano

E’ ancora presto per quantificare i costi di bonifica della maxi discarica abusiva scoperta qualche giorno fa sotto il cavalcavia Giolitti. E’ stato uno youtuber astigiano, che si fa chiamare Pro Copio, a denunciare su internet lo stato di degrado di una vasta area sotto il ponte trasformata in una discarica a cielo aperto con rifiuti edili, elettronici, resti di auto, pneumatici, vestiti, mobili, infissi, materassi, estintori e altro ancora.

Già sabato l’accesso alla discarica è stato in parte bloccato con alcuni tubi in cemento che impediscono l’ingresso a qualsiasi mezzo non autorizzato, ma l’assessore all’ambiente Renato Berzano fa sapere che «entro la settimana inizieranno i lavori di bonifica, da parte dell’Asp, della prima parte della discarica mentre tutta l’area sotto i piloni più bassi, dove il “ragno” non potrebbe operare, sarà probabilmente affidata alla protezione civile che dispone di mezzi adeguati».

Impossibile quantificare i costi della bonifica

Il costo della bonifica sarà quantificato solo al termine dei lavori a seconda di quanti rifiuti speciali verranno rimossi (eternit, oli esausti, etc.) perché, come spiega il vice presidente di Asp Giancarlo Vanzino «solo una piccola parte, circa il 25%, sarà imputabile all’intervento dell’Asp mentre il restante importo dipenderà dallo smaltimento dei rifiuti “eccezionali”».

C’è però un dato curioso che emerge nella discussione, soprattutto sui social, nata dopo la scoperta della discarica: pare che quel sito fosse già noto per precedenti casi di abbandono e che in molti sapessero dell’abitudine a trasformalo in una sorta di polo clandestino per lo stoccaggio dell’immondizia. Su Google, che offre un servizio “storico” di foto ambientali, si può vedere che, in effetti, il cancello d’ingresso al sito inquinato era già aperto nel settembre del 2010 e nel giugno del 2014, ma i rifiuti in questione sono stati lasciati solo di recente.

«Bisognava bloccare quell’accesso»

«L’errore – aggiunge l’assessore Berzano – è stato di non bloccare adeguatamente l’accesso a quell’area a maggior ragione se già erano successi precedenti casi di abbandono. Ma davanti a questo caso emerge un altro dato molto preoccupante: la mancanza di senso civico che dimostra una parte della popolazione». Parole, quelle dell’assessore, confermate da svariati e continui episodi che si verificano un po’ ovunque e che, nonostante le segnalazioni e le varie denunce, non si riescono a contrastare: dai cassonetti dei vestiti depredati e vandalizzati regolarmente, alle campane del vetro trasformate in rifiuterie di mobili, divani, materassi, fino all’utilizzo improprio dei cestini nei parchi che molti scambiano per cassonetti dell’indifferenziata.

«Interveniamo, ma la pulizia dura pochi giorni»

«Una settimana fa, nella zona di Valleandona, abbiamo ripulito una vasta area, – continua Berzano – ma giusto ieri mi hanno segnalato che qualcuno ha già ricominciato a buttare sacchi di immondizia lungo la strada. Venerdì hanno segnalato che la scalinata davanti all’ex intendenza di finanza, in piazza del Palio, viene utilizzata come orinatoio pubblico; sabato l’abbiamo pulita a fondo, oggi siamo al punto di partenza. L’aspetto che più sconforta davanti a questi episodi è che se dovessimo identificare il colpevole, senza ombra di dubbio, non pagherebbe né la multa, perché probabilmente non ha un euro, e di certo non smetterebbe, ma troverebbe un altro posto dove continuare a lordare il suolo». Una soluzione alternativa dovrà essere trovata perché, sfortunatamente, sembra che il messaggio di usare l’ecocentro (gratuito per i privati residenti in città) non abbia ancora sortito gli effetti sperati. Sul caso della discarica anche l’assessore alla sicurezza Bona annuncia di voler lavorare in sinergia con gli altri soggetti deputati al controllo del territorio per trovare un modo utile a contrastare episodi simili.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale