La ferrovia riaprirà in minima parte nel Torinese
Non ci sono i tempi, né il conto definitivo degli investimenti necessari a riattivare la linea ferroviaria “Asti-Chivasso” nella sua interezza, ma già si sa che il prossimo anno, si pensa a giugno, la parte torinese della tratta tornerà operativa. Solo da Chivasso a Bronzolo, però, perché il resto del percorso dovrebbe essere oggetto di lavori straordinari, soprattutto nella galleria tra Cocconato e Bronzolo, lunga 2.300 metri, e in quella più breve nei pressi di Cortanze. Ma è soprattutto una partita politica quella che si giocherà sui tavoli con gli enti locali e la Regione per rivedere, prima o poi, i treni viaggiare sui binari tra Asti e Chivasso. Un collegamento che sarebbe strategico non solo per la mobilità sostenibile e per valorizzare la tratta a forte valenza turistica, ma anche perché si inserirebbe nel grande progetto di collegamenti ferroviari chiamato Porta Canavese-Monferrato. Sulle scelte politiche Asti che farà?
L’interpellanza di Ambiente Asti
A chiederlo al sindaco Rasero, tramite interpellanza, è il consigliere Beppe Rovera (Ambiente Asti). Rovera, dai banchi della minoranza, ricorda che «da tempo sono in atto iniziative da parte di cittadini e associazioni per ottenere la riapertura della tratta ferroviaria Asti-Chivasso e che sono circa 2.000 le firme raccolte tra le popolazioni interessate a sostegno del ripristino del servizio». Pochi giorni fa i sindaci del nord Astigiano si sono incontrati a Cocconato per parlare con l’assessore regionale Balocco e i vertici di Ferrovie e Agenzia della Mobilità. «Quale posizione ha invece preso Asti in merito al collegamento con Chivasso? domanda Rovera – Vorremmo sapere se il sindaco, visto il ruolo di Asti capoluogo, intenda sottoscrivere tale protocollo e verificarne le ricadute sul trasporto urbano e locale».