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Asti: continua la querelle sul cantiere alla scuola Borgo

Le maestre della materna replicano alle dichiarazioni dei consiglieri di minoranza e dell’assessore Morra: «Polemiche che creano caos e confusione»

Tra i due litiganti, il terzo perde la pazienza e interviene rispondendo a entrambi. È quello che è successo per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia Lina Borgo che ha scatenato una nuova bagarre politica tra i consiglieri di minoranza e l’amministrazione Rasero. I primi hanno lanciato accuse di scarsa programmazione e di aver aspettato l’ultimo momento per informare le famiglie che non solo la scuola avrebbe chiuso con qualche giorno di anticipo per le vacanze di Natale, ma che riaprirà con il trasferimento dei 104 alunni in container prefabbricati, posti nel cortile dell’Enofila, dove i bambini resteranno per tutto l’anno scolastico.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Stefania Morra, ha invece risposto spiegando che il preavviso ai genitori è stato dato appena si è avuta la conferma del possibile trasferimento, dell’inizio dei lavori e che, in ogni caso, era noto che ci sarebbe stato un cantiere. «La dirigente dell’Istituto Comprensivo e le maestre hanno condiviso la scelta di trasferire i bambini nei moduli prefabbricati che erano stati addirittura richiesti dai genitori della Jona prima del trasferimento delle classi all’Enofila» ha precisato l’assessore.

Ora è la volta delle insegnanti intervenire sul caso e raccontare la loro versione che non coincide del tutto con quanto affermato né dai consiglieri, né dall’assessore. In particolare alle dichiarazioni dei consiglieri di minoranza («non si tratta di un’emergenza ma di una ristrutturazione da tempo prevista che doveva prevedere un crono-programma complessivo di tutti i lavori, a partire dal trasloco, che non determinasse disagi a bambini e famiglie») le maestre rispondono che «dal mese di ottobre le determine relative alla ristrutturazione della scuola e ai moduli delle casette sono pubblicate sul sito del Comune e visibili a tutti sull’Albo pretorio. Com’è possibile che i consiglieri di minoranza ne prendano atto solo adesso? In Consiglio non si è mai accennato alla questione Lina Borgo? Secondo voi quali potevano essere le altre sistemazioni alternative in città? Da quando siamo in emergenza sanitaria ogni singola scuola ha sfruttato tutti gli spazi possibili e per permettere il distanziamento».

Le maestre replicano invece all’assessore Morra sulle tempistiche con le quali sono state informate dell’inizio dei lavori e del trasloco nei container. «Per quanto riguarda le numerose riunioni con la scuola, – spiegano – come insegnanti sottolineiamo che gli incontri sono stati tre: il 9 luglio per la presentazione del progetto, il 24 novembre per comunicare che sarebbero stati allestiti i moduli casette a partire dai primi giorni di dicembre, il 9 dicembre per informazioni in merito ai moduli casette. In considerazione di questi fatti, appena ne siamo venute a conoscenza, i genitori sono stati subito informati. Come insegnanti abbiamo dovuto accettare inevitabilmente la sistemazione nei moduli casette, unica soluzione al momento, perché non esistevano alternative in un contesto di emergenza sanitaria ancora pressante».

Le maestre aggiungono che l’assessore Morra, nella comunicazione di settembre, aveva precisato che “la conferma della necessità del trasloco alla struttura temporanea sarà comunicata in tempo utile per programmare con la dirigente scolastica le modalità di svolgimento e in concomitanza con una breve periodo di interruzione didattica”. Ma le maestre tagliano corto sulle polemiche politiche «che creano caos e confusione e non contribuiscono a sostenere il grande lavoro che coinvolge lo spostamento della scuola».

«Noi insegnanti ci siamo rimboccate le maniche e stiamo organizzando il trasloco, con bassa manovalanza, con ore di straordinario non remunerate, recuperando scatoloni fra supermercati, negozi, amici e parenti. Qualcuno si è preoccupato magari, di dotare la scuola di un container, dove poter gettare materiali in disuso? Questo è il container, di cui abbiamo necessità, adesso».

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