Sul futuro dell’autostrada A33 i parlamentari Berutti e Gariglio strigliano il Governo
«L’autostrada Asti-Cuneo va completata al più presto, con un iter coerente e in modo da massimizzare il vantaggio per il territorio». A dichiararlo è il senatore piemontese Massimo Berutti (FI, nella foto) commentando le indiscrezioni secondo cui sarebbe intenzione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti completare l’Asti-Cuneo abbandonando, però, il progetto già autorizzato. «Il continuo gioco delle tre carte che Toninelli e Di Maio stanno facendo con le grandi opere non è più sopportabile – commenta Berutti – Sull’Asti-Cuneo c’è un progetto al quale si è giunti anche grazie al lavoro degli eurodeputati italiani, primo fra tutti il collega e amico piemontese Alberto Cirio, che mette in capo ai privati la realizzazione di un’opera fondamentale per il territorio. Ora, Di Maio e Toninelli vogliono cambiare le carte in tavola con un percorso diverso che non spiegano come sarà finanziato e che porterà in capo ai cittadini il reperimento di risorse che avrebbero messo imprese private. Siamo di fronte a pura improvvisazione. Mancano visione, coerenza e capacità decisionale. Invece di lanciare dichiarazioni, slogan e proclami a vantaggio di un elettorato del “no”, è tempo che la componente pentastellata del Governo si metta all’opera per il bene del Paese che lavora e che crea lavoro».
L’accordo voluto da Delrio
Ma anche il deputato del PD Davide Gariglio punta il dito contro l’atteggiamento del Governo rispetto a una delle principali opere strategiche del nord ovest. «Anche quando il Governo sembra favorevole ad una infrastruttura, come nel caso dell’autostrada Asti-Cuneo, – commenta Gariglio – rinuncia però agli attuali finanziamenti senza indicare con quale risorse e quindi con quale tempistica intende realizzarla. Di Maio ha infatti annunciato di essere contrario all’accordo, negoziato dal precedente ministro delle Infrastrutture Delrio con la Commissione Europea, che prevedeva una breve proroga ai concessionari sulla Torino-Milano per finanziare con quei ricavi il completamento dell’Asti-Cuneo. Ancora una volta la propaganda populista non ha portato nessun fatto concreto. Il Governo gialloverde sembra contrario alle concessionarie autostradali, ma nei fatti, come per il Ponte di Genova, nessun profitto derivato dalle tariffe contribuirà a modernizzare la viabilità nazionale».