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Ambientalisti alla Lidl di Asti
Attualità
La protesta

Asti, davanti a Lidl il primo sit-in degli ambientalisti per scongiurare il taglio dei platani di corso Savona

Prima protesta sul campo anche se non molto partecipata. Sabato prossimo nuovo presidio davanti al punto vendita Lidl di corso Casale

Si è svolto questa mattina ad Asti il primo sit-in di protesta davanti alla Lidl di corso Venezia per tentare di fermare l’abbattimento dei sette platani di corso Savona che, nei lavori di costruzione del nuovo punto vendita della catena, saranno estirpati per fare posto a una pista ciclabile. Una decisione già presa nel 2021, ai tempi dell’approvazione del Pecli “ex Mulino” e della convenzione tra Comune e i proponenti.

Ma abbattere sette platani per fare spazio a un breve raccordo di ciclabile ha scatenato, anche se a scoppio ritardato, la protesta di cittadini e ambientalisti, accendendo un dibattito in Consiglio comunale con interpellanze e prese di posizione più o meno forti. È quindi nato il comitato per difendere quei platani che, dopo un incontro con alcuni assessori per discutere di alternative al taglio (finito senza troppe speranze) e un appello accorato a Lidl, ha deciso di protestare “in casa del nemico”.

In realtà la protesta di questa mattina è stata molto tranquilla, senza nessun tipo di tensione, ma anche poco partecipata dai cittadini che, forse temendo il brutto tempo, hanno deciso di stare a casa. C’erano, invece, i portavoce del comitato a cominciare da Giuseppe Sammatrice che, non potendo incontrare il direttore del punto vendita, ha comunque lasciato a una responsabile una lettera aperta, firmata da quattordici persone, con la quale si chiede a Lidl di rivedere la decisione di abbattere gli alberi pur creando il tratto di ciclabile prevista. Alla fine sono stati una ventina gli ambientalisti presenti nel parcheggio del supermercato.

«Oggi siamo qui, ma sabato prossimo ci presenteremo nell’altro negozio Lidl (di corso Casale ndr) perché abbiamo intenzione di andare avanti a oltranza – spiega Sammatrice – Poi faremo anche un passaggio davanti agli alberi fino a quando non avremo un colloquio con Lidl per salvare le piante. Dimostreremo che si può fare una pista ciclabile senza tagliare gli alberi. Eravamo convinti che le piante fossero di proprietà della Lidl, o anche il terreno ex Mulino, ma non è così: il terreno è della società Ruscalla e se a lui viene detto di tagliare le piante, le taglia; ma se si decide diversamente è meglio. Quando il progetto è stato presentato, il sindaco avrebbe potuto dire che la pista doveva passare a fianco degli alberi, invece se n’è fregato. Questa è la cosa che non riusciamo a mandare giù e che sta provocando sofferenza ai cittadini». Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia, quella di coloro che contestano proprio agli ambientalisti di aver atteso l’ultimo momento per protestare, probabilmente fuori tempo massimo. «Non si sapeva nulla di tutto questo, – replica Sammatrice – come al solito qui le cose si vengono a sapere dopo che sono fatte».

Alla protesta si è presentato il consigliere di minoranza Gianfranco Miroglio (Europa Verde – I Verdi), ma le assenze di molti politici, contrari all’abbattimento degli alberi, sono state fatte notare sollevando qualche delusione. «Molti astigiani sono indignati, protestano, ma non partecipano di persona» hanno osservato dal gruppo degli ambientalisti che, in ogni caso, continueranno la loro battaglia fino a quando gli alberi non saranno al sicuro. Tra loro anche la rappresentante dell’associazione U.N.A. di Asti, Claudia Sgarzi.

[foto Ago]

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