Una giovane donna raggomitolata in un bagno, tremante di paura e un uomo che bussa violentemente alla porta chiedendo a voce alta di uscire. Lei non riesce a comporre il numero del 112 o 1522 (il primo è il numero di soccorso e il secondo quello per le violenze contro le donne) e ad un certo punto la porta si apre. Non si sa cosa succeda dopo ma solo una scritta con un monito “non aspettare che sia troppo tardi”.
Un messaggio che dura un minuto ma denso di significato quello racchiuso nello spot che ha vinto il concorso fra gli studenti astigiani promosso dal Progetto Sos Donna . Stamattina la cerimonia di premiazione all’Auditorium della Banca d’Asti dove sono stati presentati i 24 spot da un minuto sul tema “Chiedi aiuto!”. Video frutto di mesi di lavoro di classe, con oltre 400 studenti coinvolti affiancati dai loro docenti.
Spot intensi, accurati, emozionanti, creativi: messaggi di un minuto per ricordare alle vittime di violenza i numeri per chiedere aiuto, 1522 e 112. C’è chi è andato oltre e ha usato l’ironia, riuscendo nell’intento, consegnando all’Uomo Ragno il compito di diffondere i numeri di emergenza.
Il video vincitore è quello della quarta del liceo Artistico Alfieri (i ragazzi nella foto di copertina) con questa motivazione: “realizzato con un’accurata tecnica di ripresa che crea tensione narrativa e sofferto coinvolgimento, pone in risalto l’interpretazione espressiva e drammatica della protagonista e rende molto efficace e sentito il suo messaggio”.
Segnalati anche i lavori di altri due istituti. La scuola media Goltieri, classi IIIB e III C: “Musica, immagini e parole si intrecciano in un testo coerente e significativo che si distingue per creatività e partecipazione corale degli allievi”.
L’Agenzia di formazione professionale delle Colline Astigiane di Agliano Terme, classe IV: “In un contesto bucolico che fa da contrasto al dramma dei femminicidi ricordati sui fogli bianchi al vento, le parole pronunciate dalla protagonista rimangono impresse e sono valorizzate dalle corrispondenti inquadrature”.
Molto significative le affermazioni contenute nei video o pronunciate in sala dagli stessi ragazzi: “La violenza è il rifugio degli incapaci”, “Non sono le donne a dover essere protette, ma i figli a essere educati”, “Non avere paura di chiedere aiuto”, “Adesso siamo noi a dire basta”. E ancora: “La violenza contro le donne non ha confini e spesso ha le chiavi di casa”, “La donna è un’opera d’arte”, “Chi deve cambiare non è il singolo, ma il contesto”. Pensieri che sintetizzano una parola su tutte, rispetto, e aprono alla speranza di giovani più consapevoli e responsabili.
Da oggi i 24 spot sono visibili sul sito www.sos-donna.it, dove si può leggere anche la composizione della commissione giudicatrice guidata da Piero Baldovino, responsabile dell’Associazione Mani Colorate che ha finora curato il Progetto SOS donna.