E’ stato il grande assente dell’assemblea che si è tenuta la scorsa settimana in cui molti inquilini delle case popolari hanno dato sfogo ai tanti problemi che riguardano le loro condizioni abitative.
L’impressione che ha avuto in questi ultimi anni chi ha seguito le vicende dell’edilizia popolare astigiana, è stata che l’Atc di Asti sia stata messa da parte a scontare il grave scandalo Santoro, l’ex direttore amministrativo condannato per essersi appropriato di milioni di euro dalle casse delle case popolari.
Un periodo di “purgatorio” che, complice l’accorpamento con le Atc ben più grosse di Alessandria e Cuneo, è durato una decina di anni ma che sembra essere finalmente espiato.
Il nuovo presidente, Leonardo Prunotto, nel primo giorno di mandato, ha fatto un’affermazione importante: «Quello di Asti sarà fra i primi sindaci che voglio incontrare per analizzare insieme la situazione delle case popolari. Ogni città ha le sue problematiche e ho bisogno di fare un “censimento” delle esigenze e, soprattutto, capire dove si possono trovare le risorse per aumentare l’offerta di alloggi popolari. Sicuramente sfrutteremo ancora i bonus in vigore e gli stanziamenti del Pnrr. Inoltre abbiamo scelto proprio la sede Atc di Asti per il nostro prossimo consiglio di amministrazione».
Parole di apprezzamento che alimentano grandi aspettative da parte degli inquilini delle case popolari che da anni si sono sentiti “abbandonati”. Venerdì Prunotto ha anche ricevuto una delegazione del Coordinamento Asti Est i cui componenti hanno giudicato favorevolmente la sua conoscenza dei problemi da affrontare.
Ad alimentare l’idea di un nuovo corso di attenzione per l’edilizia popolare astigiana vi è anche la recentissima elezione di Alberto Mossino nel nuovo cda dell’Atc accorpata.
«Fra i primi dati che ho avuto modo di appurare vi è quello di circa 200 alloggi risistemati con il bonus del 110% – afferma – Anche nella mia veste di operatore sociale lavorerò per migliorare la comunicazione e la collaborazione fra servizi sociali, Comune e Atc per progetti congiunti». Dunque un ruolo di “ufficiale di collegamento” per allineare nuovamente l’obiettivo di trovare casa a chi non può farlo sul libero mercato degli alloggi.
Dettagli tecnici della nuova era Atc vengono forniti dal direttore Gianluca Ghiglione: «Da un punto di vista tecnico lo scorso anno è stata stipulata con il Comune di Asti la convenzione per l’affidamento della gestione degli alloggi erp comunali ad Atc: ciò ha consentito di sbloccare fondi per circa 320 mila euro che saranno destinati alla realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria dei tetti di 3 stabili erp di proprietà comunale.
In febbraio – prosegue l’agenda del direttore Ghiglione – il punto verrà sottoposto all’attenzione del consiglio di amministrazione dell’Atc, avendo il Comune di Asti già deliberato in proposito. Nei prossimi mesi, previa acquisizione del necessario provvedimento regionale, si procederà all’appalto di questi lavori, la cui esecuzione potrà dare alcune delle risposte chieste dall’utenza».
Il direttore risponde anche sulla questione aperta della palazzina di via Gancia sgomberata perchè pericolante che appartiene quasi tutta all’Atc tranne quattro alloggi di privati. «Per lo stabile di Via Gancia, l’ Atc aveva espresso la disponibilità ad acquisire i medesimi per rendere più agevole l’intervento di consolidamento statico che si rende necessario. Ad oggi un alloggio è già stato acquisito, un altro verrà acquisito in febbraio, mentre i proprietari degli altri due hanno sinora ritenuto di non accettare l’offerta formulata».