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2 giugno4
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Festa della Repubblica

Asti e un 2 Giugno che ha di nuovo visto tutti sotto il tricolore a viso scoperto

Da poco terminata la cerimonia in piazza San Secondo con la consegna delle onorificenze e delle medaglie d’onore ai deportati in Germania

Si è conclusa da pochi minuti la cerimonia che la città di Asti ha dedicato all’importante ricorrenza del 2 Giugno, il “compleanno” della nostra Repubblica.

Dopo due anni, torna in presenza completa, ospitata nella centralissima piazza San Secondo con le persone che possono di nuovo vedersi in viso sotto la grande bandiera tricolore spiegata sulla facciata del Municipio accanto a quella che sventola sul pennone davanti alla Collegiata e che verrà ammainata solo questa sera.

Una cerimonia che ha visto per la prima volta la partecipazione del dottor Claudio Ventrice, da poco Prefetto di Asti e ha avuto una “coda” molto originale, con l’esibizione dell’unità cinofila della Polizia Penitenziaria del carcere di Quarto, fra le migliori di tutto il Piemonte.

Presenti tutte le massime autorità civili, militari e politiche della città, le associazioni combattentistiche, i sindaci con i gonfaloni, le associazioni di Protezione Civile e volontariato, i maratoneti Ambasciatori per lo sport della Città di Asti, la Banda Cotti, l’Ensemble del Liceo Musicale del Monti e tutti gli astigiani (e i turisti) che hanno voluto fare da cornice alla cerimonia condotta dallo speaker Aldo Delaude.

A consegnare il tricolore per l’alzabandiera un astigiano che si è fatto valere nel mondo della scienza, il professor Alessandro Chiolerio, ricercatore all’Istituto Italiano di Tecnlogia di Genova e coordinatore europeo di Cogitor, un progetto di altissimo profilo sui sistemi cibernetici liquidi.

Insieme ai messaggi istituzionali, la cerimonia del 2 Giugno è stata anche l’occasione per la consegna delle onorificenze al Merito della Repubblica. Che quest’anno sono andate a tre appartenenti all’Arma dei Carabinieri.

Nomina di Cavaliere per il colonnello dell’Arma dei Carabinieri Pierantonio Breda, attuale comandante provinciale di Asti, per la sua altissima professionalità, senso del dovere e tenacia nell’affrontare al meglio i compiti imposti dal suo ruolo di vertice.

Onorificenza di Cavaliere anche al luogotenente carica speciale Vincenzo Finocchiaro, comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Villanova che ha affrontato i gravosi compiti durante la pandemia assumendo in sè anche il carico del comando della Compagnia quando sia il comandante titolare che il sostituto hanno contratto l’infezione da Covid. Grazie alla sua competenza ha adottato un’organizzazione interna per limitare la diffusione del contagio.

E sempre risalente all’emergenza Covid è la motivazione per l’onorificenza di Cavaliere al maresciallo maggiore Luca Carmelo Mastrosimone; al comando della stazione carabinieri di Portacomaro ha operato nel primo importante focolaio astigiano del virus. Con il suo operato ha contribuito non solo a limitare il contagio ma a raccogliere dati importanti per decisioni improntate al contenimento della circolazione del virus in un momento in cui del Covid 19 si sapeva pochissimo.

Il giorno dedicato alla Festa della Repubblica è anche quello in cui si ricordano i tanti italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti.

Stamattina, alla figlia Enrica,  è stata consegnata la medaglia d’onore intitolata al padre Carlo Porta. Famiglia originaria di Sessame, si tramanda la storia di Carlo, classe 1914 che venne chiamato alle armi e frequentò al scuola di applicazione di cavalleria. Venne fatto prigioniero dalle truppe tedesche e internato prima a Norimberga, poi a Saarbruchen e infine a Swentfurt. Venne rimpatriato nel luglio del 1945 e lavorò come casellante per le Ferrovie dello Stato. Si sposò con Teresa dalla quale ebbe le figlie Marisa ed Enrica.

A ritirare la medaglia d’onore intitolata ad Attilio Spada è stata invece la moglie Adelina Salata insieme al figlio Mario, generale di brigata.

Spada, militare della Marina venne catturata nel settembre del 1943 dai tedeschi e deportato in Germania nelo Stalag di Fallingbosten dove le condizioni di vita erano tremende e dove diventò un mero numero con lo status di IMI (Internato Militare Italiano). Lui e altri compagni di sventura rifiutarono di sottoscrivere la dichiarazione di adesione allo status di lavoratori civili in Germania subendo maltrattamenti fisici e un ulteriore peggioramento delle loro condizioni di vita.

Lui e altri prigionieri riuscirono a fuggire dal campo, raggiungere il fiume Elba e, su un barcone sotto il tiro di copertura degli Alleati, riuscirono ad attraversarlo e a salvarsi.

Dopo tante emozioni regalate dalla storia di uomini coraggiosi, la parola è andata alle nuove generazioni, con interventi di studentesse liceali: Camilla Camusso, Lucrezia Nicastro, Matilde Petrini e Carlotta Rocatti che hanno letto brani  di Tina Anselmi, Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella e Liliana Segre in cui è racchiusa l’essenza del significato di democrazia, libertà e Repubblica.

(Photogallery Ago)

 

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