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Asti: “evasione” record tra multe e tasse locali

Totale, 24 milioni di euro di crediti di cui 16 milioni dichiarati di dubbia esigibilità e che sono stati accantonati nel bilancio del Comune per garantire la copertura degli eventuali ammanchi

A pagare e a morire c’è sempre tempo. Lo sanno bene quegli astigiani che non pagano né tasse locali né multe e, stando ai dati emersi durante il dibattito per l’approvazione del bilancio consolidato 2016, pare che non abbiano nessuna intenzione di iniziare a farlo. Al 31 dicembre scorso i crediti residui del Comune ammontavano a circa 15 milioni di euro per Imu e TARI (soprattutto quest’ultima) e quasi 9 milioni in multe, prevalentemente contravvenzioni al Codice della Strada.

Totale, 24 milioni di euro di crediti di cui 16 milioni dichiarati di dubbia esigibilità e che sono stati accantonati nel bilancio del Comune per garantire la copertura degli eventuali ammanchi. A denunciare le criticità nei conti è il Movimento 5 Stelle che se da un lato lancia l’allarme, dall’altro offre alcune soluzioni per fermare l’emorragia. «Chi non può pagare TARI e Imu potrebbe, su base volontaria, aderire al baratto amministrativo svolgendo lavoretti per il Comune fino ad un massimo di 640 euro di controvalore della prestazione – spiegano Rinaldo Russo e Paolo Ferraris collaboratori pentastellati sui temi finanziari – Il Comune dovrebbe però adottare il baratto, come suggerito dal gruppo 5 Stelle e già attivo in diverse città dell’Emilia Romagna».

Il baratto amministrativo potrebbe valere solo per l’anno fiscale in corso, quindi non servirebbe a recuperare l’enorme cifra di crediti residui sui conti del Comune e sarebbe adottato solo per redditi sotto i 12.000 euro certificati ISEE. Altro suggerimento è la rateizzazione dei pagamenti dai 24 mesi attuali ai 3 anni, purché il debito non sia inferiore a 500 euro.

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Riccardo Santagati

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