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Attualità
Non più Monumentale Dimenticanza

Asti fa il “bis” dei busti dedicati al Premio Nobel Rita Levi Montalcini

A distanza di pochi giorni inaugurato il busto davanti all’ospedale e quello all’ingresso dell’Università. Li hanno realizzati due studenti del Liceo Artistico.

In appena tre giorni è stata rimediata una “monumentale dimenticanza (dal titolo del progetto del Centro Studi e Documentazione Pensiero femminile) che vede pochissime statue intitolate a donne rispetto alla “folla” di quelle dedicate a uomini.
Al fondo della scalinata che conduce all’ingresso dell’ospedale Cardinal Massaia e nell’atrio dell’Università a lei già intitolata, sono stati posti due busti in terracotta dedicati a Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina nel 1986, cittadina onoraria di Asti dove era fuggita per sottrarsi alle persecuzioni razziali.
A realizzare i due busti svelati, fra gli altri, anche dalla nipote della senatrice a vita, Piera Levi Montalcini, sono stati due studenti del Liceo Artistico Alfieri. Scuola non nuova a soprese di alto profilo artistico e creativo come il monumento a Mariella Curallo, prima donna avvocata di Asti.
Lorenzo Livorsi, 20 anni (già giovane Maestro del Palio) e Marco Roberto, 18 anni, hanno ideato, progettato e realizzato i due busti che ritraggono la grande ricercatrice in una delle sue pose fotografiche preferite, con una mano sotto il mento. A seguire il lavoro dei ragazzi i professori Massimo Testa e Stefano Scagliola.
Con i due busti astigiani, salgono a tre gli omaggi in scultura che l’Astigiano ha tributato al Premio Nobel: il primo fu il Comune di Ferrere con la recente inaugurazione di una statua.
L’iniziativa, per dare visibilità all’intelletto e all’impegno sociale delle donne nella storia, è stata promossa e sostenuta dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Asti presieduta da Nadia Miletto in collaborazione con numerose associazioni che si occupano di superamento di gap di genere. «Testimonianze come questa, visibile a tutti e in ogni momento, sono anche un sostegno ad una nuova cultura del rispetto. Le bambine no devono mai pensare di non essere all’altezza di arrivare agli stessi traguardi dei loro coetanei maschi» ha detto la presidente Miletto.

Fra queste associazioni, anche Toponomastica Femminile la cui referente Giovanna Cristina Gado ha affermato: «L’iniziativa celebrativa di Rita Levi Montalcini  nella sede di Uni- Astiss Polo Universitario Rita Levi Montalcini è conclusiva di un progetto corale e frutto dell’impegno, del supporto, del contributo e della collaborazione di una molteplicità di soggetti, consapevoli del valore della memoria di Rita Levi Montalcini nella storia che evidenzia un positivo modello culturale di cittadinanza attiva e rappresenta la concreta condivisione della mission dell’associazione Toponomastica femminile, presieduta da Maria Pia Ercolini. La scultura all’università si aggiunge a quella inaugurata  nell’area antistante l’ospedale della Città di Asti e possiamo compiutamente affermare che le due sculture celebrative di Rita Levi Montalcini rappresentano un’azione straordinaria di Monumentale Memoria, che tramanda i monumentali tratti della sua intera lunga vita alla cittadinanza, alle giovani generazioni e alla storia di questa città.

Oltre gli innumerevoli progetti di Toponomastica femminile, condivisi con Enti locali, Istituti scolastici, Associazioni, Aziende ospedaliere Universitarie, Università,e le tante altre campagne, proposte e iniziative di memoria per Rita Levi Montalcini, per cui è ora ricordata in moltissimi Comuni Italiani, da nord a sud,isole comprese, ricordo che l’associazione nazionale Toponomastica femminile ha promosso fin dal 9 gennaio 2013 a soli 10 giorni dalla morte della scienziata, la campagna “Una strada per Rita”.

Ad entrambe le inaugurazioni è stata più volte ricordata Mariangela Cotto che aveva lavorato intensamente a questo progetto. «Era stata proprio lei – ha detto Nadia Miletto – a dare indicazioni affinchè a realizzare queste sculture fossero dei giovani».

 

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