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Aspettando settembre

Asti, Festival delle Sagre 2025: chi entra e chi esce

Delineate le prime novità per l’edizione 2025.

Cambiano gli addendi ma non cambia la somma finale. Piccolo ripasso di matematica per ll’edizione 2025 del Festival delle Sagre che si terrà la seconda domenica di settembre.
Partiamo dalla somma finale: saranno di nuovo 28 le Pro loco partecipanti. Stesso numero dello scorso anno (che fu in lieve risalita dopo le edizioni post Covid) ma con un’uscita e un’entrata che consentono il pareggio.

L’uscita dolorosa di Santa Caterina
di Rocca d’Arazzo

L’uscita è di quelle “dolorose” perchè riguarda la storica Pro loco di Santa Caterina di Rocca d’Arazzo. Una presenza fissa al Festival delle Sagre fin dalla prima edizione, e molto apprezzata sia per la sua proposta gastronomica tradizionale (gli agnolotti) sia per il fortissimo impegno sempre messo nella relizzazione della sfilata che in più edizioni ha ricevuto premi e riconoscimenti. Santa Caterina lascia il posto alla pro loco di Villanova, che invece ritorna dopo qualche anno di assenza.
«E’ stata una decisione straziante – spiega Patrizia Bella, storica presidente della Pro loco di Santa Caterina di Rocca d’Arazzo – ma abbiamo fatto un ragionamento a bocce ferme e ci siamo resi conto che il gioco non vale più la candela. I costi “vivi” per partecipare sono altissimi, la burocrazia aumenta di anno in anno e non riusciamo più a sostenere nè l’impegno economico, nè quello di lavoro volontario. Stiamo invecchiando anche noi, manca un vero ricambio generazionale e non ce la facciamo più. Noi avevamo una sfilata di 100 persone molto impegnativa e curata e costruivamo ogni anno il nostro grande stand in mattoni, travi e coppi direttamente in piazza. Non ci riusciamo più. Ci spiace, ci piange il cuore, non ci dormiamo la notte, ma non possiamo fare altrimenti».

Ritorna Villanova con un nuovo menù

Rientra invece la Pro loco di Villanova dopo lo stop dal 2019. Il presidente Paolo Cannella annuncia che si cambierà anche menù (insalata di gallina bionda e torta pere e cioccolato) e commenta: «Un paese di 5 mila abitanti non può non esserci ad una manifestazione così importante». La gallina bionda sarà anche il tema della sfilata.

Si lavora al ritorno della Pro loco ospite

Il numero complessivo di 28 Pro loco potrebbe però aumentare di una unità. L’organizzazione (con il Comune di Asti come capofila) sta lavorando alla partecipazione della Pro loco siciliana di Milena, città che da vent’anni ha firmato un patto di amicizia con la città di Asti alla luce della numerosa comunità che vi è immigrata negli Anni Sessanta. Nella storia del Festival delle Sagre vi è anche un decennio di esperienze di Pro loco ospiti provenienti da Italia e dall’estero.

Logistica ad isole con tavole sotto gli alberi

L’assessore Riccardo Origlia, che sovrintende all’organizzazione, ha confermato che la logistica del villaggio sarà la stessa sperimentata l’anno scorso: occupazione dell’intera piazza del Palio con le casette raggruppate in quattro isole con tavoli sistemati sotto i viali alberati del perimetro nord e sud dell’area e pedonalizzazione dell’intero anello di corso Einaudi per consentire una maggiore fluidità di afflusso e deflusso dei partecipanti.

Cambia di nuovo la distribuzione del vino

Novità riguardano la distribuzione del vino. Dalla ripresa della manifestazione post Covid, non è più affidata alle Pro loco ma a specifici punti gestiti da associazioni di categoria o consorzi. L’organizzazione sta definendo con il Consorzio della Barbera un’altra modalità di somministrazione del bicchiere cui si ha diritto con i piatti acquistati. Si studia di passare ad un punto distribuzione per ognuna delle quattro isole di Pro loco.
Pro loco che sembrano aver incassato bene anche la redistribuzione della quota di partecipazione. Complessivamente la cifra di partecipazione alle spese di organizzazione non è cambiata, ma sono cambiate le attribuzioni per ognuna delle partecipanti.

Sartine in panchina, arrivano le donne al voto per la prima volta

Annunciati anche dei cambi piatti che sono al vaglio della commissione Cucina per perfezionare l’offerta della storia gastronomica astigiana e anche (almeno) un cambio di tema della sfilata. Montechiaro, infatti, lascerà a riposo le sue “sartine” per un altro omaggio alle sue antenate: la prima volta delle donne al voto.

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