Sul mercato unificato di piazza del Palio continua a soffiare una brutta aria: ambulanti sfiduciati, stanchi «di non essere ascoltati» dal Comune, sempre più allarmati per il calo degli incassi e, non da ultimo, delusi dal fatto «di essere stati illusi dall’assessore al Commercio su un possibile spostamento dei banchi in una zona più centrale, entro la primavera, che poi è stato smentito dai fatti». «Oggi è mercoledì, sono le 11,30, ma guardiamoci intorno: – commenta uno degli operatori – non c’è nessuno. Io e i miei colleghi siamo seduti in attesa di qualche cliente che sappiamo non verrà. Se il Comune ha deciso di far morire lentamente il secondo più grande mercato del Piemonte, dopo Porta Palazzo a Torino, lo dica chiaramente. Così non si può andare avanti».
Anche per questi motivi le associazioni di categoria Ana Ugl e la Fiva Confcommercio hanno indetto una manifestazione di protesta che si svolgerà mercoledì prossimo, 16 aprile, dalle 11 alle 12,30 davanti a Palazzo Mandela, in piazza Catena. Manifestazione pacifica contro la decisione dell’amministrazione di mantenere il mercato concentrato in piazza del Palio «anziché accogliere le proposte avanzate a febbraio da tutte le associazioni del settore che prevedevano di riportare una larga parte degli operatori nel centro città».
Per gli ambulanti iscritti alle due associazioni l’idea di rivedere gli stalli e accorpare i banchi, ma sempre in piazza del Palio, non sortirà alcun effetto positivo e il declino del mercato continuerà con nuove licenze che saranno riconsegnate agli uffici o messe in vendita.
Ma, come ormai gli astigiani hanno capito, tra gli ambulanti ci sono correnti di pensiero diverse e ancora una volta l’associazione Goia prende le distanze dalla Fiva e dall’Ana dissociandosi dalla protesta indetta per mercoledì. «Riteniamo opportuno e doveroso aspettare di sentire quanto emergerà dalla convocazione della Consulta prevista per martedì 15 aprile – spiegano i rappresentanti del mercato unificato e portavoce del Goia, Andrea Percia e Romano Rago – Questo per non precludere una qualsivoglia apertura per un tavolo di lavoro e concertazione per risolvere le problematiche del mercato. Auspichiamo pertanto che l’amministrazione avvii un pacato e sereno confronto».