Era stata una corsa contro il tempo per riaprire quei locali spenti di via Garibaldi dopo la chiusura della coltelleria Fratelli Massari. Hanno lavorato durante l’estate e, con loro, progettisti e artigiani per arrivare alla vigilia del Palio con tutto a posto, pronti ad accendere i fuochi e a colmare una “buco” di offerta nella ristorazione del centro storico oltre che a rianimare quell’angolo che si affaccia direttamente su piazza San Secondo.
Parliamo di Gina La Hamburgheria, “espansione” di Gina La Piadina, che ha aperto i battenti proprio nei giorni del Palio e che ha già dovuto scontrarsi con la burocrazia sulle licenze commerciali.
Un’inaugurazione piena di persone e un apprezzamento che si è subito imposto, fin dalla prima serata di servizio ordinario.
Oltre ai 40 coperti ricavati ai tavoli e ai banconi interni, i soci avevano previsto anche l’installazione di dehors sia in via Garibaldi che in via Pelletta, visto che il locale si trova all’angolo fra le due vie, in piena zona pedonale.
«Fra i tanti adempimenti di questa estate – racconta Roberto Cairo, fra i soci anche di Gina La Hamburgheria – vi era quello di richiesta di occupazione di suolo pubblico per l’installazione del dehor con relativo progetto. Presentata regolarmente in Comune a fine agosto tanto che il 29 sono venuti gli incaricati della Polizia Municipale a controllare le misure e ad indicarci come procedere, riscontrando anche le modifiche da apportare al progetto. Il nostro professionista ha prontamente provveduto ad adeguare la planimetria e con la Polizia Municipale, nei vari scambi di mail, abbiamo trovato un modus operandi molto collaborativo. Ma i tempi burocratici non riescono ad essere compatibili con le esigenze del mondo imprenditoriale».
Così, pur avendo presentato un progetto che rispettava i dettami del regolamento, l’autorizzazione è arrivata solo due giorni dopo il Festival delle Sagre a meno di 15 giorni dall’inaugurazione.
Nel frattempo il dehor è stato allestito secondo il progetto presentato, sapendo che il “perimetro” occupato era corretto perchè verificato con la Polizia Municipale. Una scelta fatta per fruire, come tutti i locali e i commercianti di Asti, del maggior afflusso di persone nelle giornate delle feste del Settembre Astigiano e per offrire una scelta a tavola in più ai tanti turisti e visitatori che hanno raggiunto il centro.
Ma è proprio la domenica del Festival delle Sagre, alle 5 del mattino, che agenti della Polizia Municipale hanno controllato il dehor che era stato allestito fuori dalla Hamburgeria e hanno contestato due violazioni: la presenza di tavoli e sedie mentre l’ordinanza di pubblica sicurezza prevedeva la sospensione dell’occupazione del suolo pubblico per la sfilata delle Pro loco ma, soprattutto, verificava che il locale non aveva ancora formalmente ricevuto l’autorizzazione ad allestire il dehor.
Autorizzazione che sarebbe arrivata due giorni dopo.
Dunque, per due giorni, la multa da pagare è di 173 euro.
«Tavoli, sedie e ombrelloni (chiusi) erano presenti perchè nessuno ci aveva avvertiti che dovevamo sgombrare l’area. Bastava saperlo e lo avremmo fatto senza indugio. E non è neppure per la multa in sè, ma per il modo – prosegue Cairo – Intanto perché gli amministratori locali spendono tante parole dicendo che vogliono attrarre attività in città ma, se questo è il trattamento, ne avranno sempre meno di imprenditori con la voglia di aprire ad Asti. Perché questo ha tanto il sapore di un comportamento “contro” gli imprenditori, invece che a favore.
E poi, e non riesco a tenermelo per me, sono molto arrabbiato e deluso per il comportamento che ha tenuto il dirigente dell’ufficio comunale che si occupa di queste pratiche da me direttamente interpellato e da cui ho ricevuto “male risposte” e nessuna collaborazione. E’ giusto che si sappia che quanto è accaduto a noi poteva o potrà succedere a chiunque voglia aprire un’attività commerciale ad Asti con l’intento di creare posti di lavoro e portare interesse in città».