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Festival delle sagre ed ()
Attualità
Festa e bilanci

Asti, i conti del Festival delle Sagre

Pubblicato il bilancio con resoconto dettagliato di tutte le spese sostenute. E le quote versate da organizzatori e finanziatori: Comune di Asti, Camera di Commercio, Unpli, Fondazione Cassa di Risparmio, Banca di Asti

Fine anno, tempo di bilanci. Anche di quelli delle manifestazioni che abbiamo atteso ed amato di più, come il Festival delle Sagre.
E’ stato pubblicato a dicembre il resoconto della manifestazione, con tutte le sue voci (numerossisime), e soprattutto tutte le sue spese. Un bilancio che pareggia su una somma di tutto rispetto: 330.622 euro.
Sono quattro gli enti che hanno messo mano al portafoglio per pagare tutte le spese.
Il Comune di Asti ha messo 57 mila euro, la Camera di Commercio Asti-Alessandria ne ha stanziati 74 mila e la Fondazione Cassa di Risparmio 52 mila.
Il resto, ovvero 146 mila euro, sono stati versati dall’Unpli, l’Unione delle Pro Loco che li ha raccolti nel seguente modo: poco meno di 85 mila derivano dalle quote pagate dalle 24 Pro Loco partecipanti cui si sono aggiunti i quasi 57 mila euro provenienti dalla sponsorizzazione Cia a fronte della vendita del vino e dell’acqua e altri 5 mila euro provenienti dalla sponsorizzazione della Banca d’Asti.
Rispetto al bilancio preventivo, alla fine è emerso un disavanzo di 24 mila euro, dovuto anche al ritiro, all’ultimo, di alcune Pro loco che inizialmente avevano invece dato la loro adesione.
Il numero di partecipanti ha infatti un peso importante nei conti complessivi in base ai quali servirebbe arrivare ad almeno 32 Pro Loco per incassare circa 30 mila euro in più in quote di adesione.
Nell’edizione tenuta a settembre, a conti fatti, le quote di partecipazione delle Pro Loco hanno coperto un po’ meno di un quarto delle spese sostenute dalla manifestazione.
I dettagli
Ma quali sono queste spese? Quelle più importanti hanno riguardato l’impianto elettrico certificato (circa 40 mila euro oltre ai quasi 5 mila euro per la presenza di un elettricista da venerdì a domenica pronto ad intervenire in caso di problemi), la rimozione dei rifiuti prodotti durante i due giorni di festa (38 mila euro), la pulizia dei tavoli e delle aree in cui si mangia (8 mila euro), i costi di segreteria generale (30 mila euro), l’impianto microfonico sia in piazza che lungo il percorso della sfilata (10 mila euro).
Altre voci curiose riguardano i 15 mila euro per la posa delle quattro casette della direzione oppure i 30 mila euro per l’allestimento della recinzione in legno che racchiude il grande villaggio gastronomico.
Altri 7 mila euro se ne sono andati all’Asl per l’assistenza medica in piazza e 1300 euro per servire i piatti alla giuria.
La parte di promozione, importante per far conoscere la ripartenza della manifestazione post Covid, è costata complessivamente 14.500 euro fra stampa di menù e cartine, ufficio stampa e pubblicità on line.
Altri 4500 euro sono serviti per pagare le guardie giurate che hanno garantito la vigilanza notturna alle casette delle Pro loco.
Il piano di sicurezza di tutta la manifestazione è costato quasi 21 mila euro.
Fra i costi più curiosi anche quei 6500 euro complessivi ripartiti fra apertura e chiusura dei varchi in piazza del Palio con fioriere del Comune e il presidio costante ai servizi igienici per mantenerli puliti ed efficienti. Tenendo conto che il noleggio dei wc è costato 8 mila euro.
Archiviata l’edizione 2023, il Comitato organizzatore ha già disposto le prime riunioni tra fine gennaio e inizio febbraio. C’è da preparare il Festival 2024, quello del cinquantenario della manifestazione.
Da prime indiscrezioni, sembra che l’obiettivo principale sia il “reclutamento” di un maggior numero possibile di Pro loco, arrivando ad un’adesione che sia almeno da 32 in su. E si fa strada anche l’idea di una programmazione pluriennale per non dover sempre lavorare in affanno compreso l’invito a super eccellenze gastronomiche italiane che per due giorni siano presenti al Festival astigiano.

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