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Attualità

Asti: il luna park la prima vittima indiretta del Coronavirus

I giostrai hanno chiesto una proroga al Comune per restare un’altra settimana, ma la risposta è stata no

Il luna park lascia Asti in perdita e con amarezza

In ogni guerra, anche contro le epidemie, si contano sempre vittime indirette. Ad Asti è toccato al luna park e alle famiglie dei giostrai, arrivati due settimane fa in piazza del Palio con le loro attrazioni, ma oggi primi “caduti” sotto l’emergenza del Coronavirus.

Dopo 8 giorni di attività, le giostre si sono fermate prima a titolo precauzionale, poi in ottemperanza alle disposizioni dell’Ordinanza Ministeriale che ha fermato ogni evento ludico all’aperto con assembramenti di persone. Poi, ieri, ancora tutto fermo mentre si attendeva la nuova Ordinanza che avrebbe dovuto sbloccare la situazione, ma che in effetti si è fatta attendere tutto il giorno per poi scoprire che il luna park non era più obbligato a stare chiuso.

Ma così non è stato per le giostre perché oggi, domenica, sarebbe stato comunque il loro ultimo giorno di permanenza ad Asti in occasione del Carnevale, già abolito insieme a molte altre manifestazioni piemontesi.

I giostrai, sabato, hanno anche provato a dialogare con l’amministrazione comunale per ottenere una proroga di una settimana in piazza del Palio, ma la risposta è stata no.

Colpita una ventina di famiglie

Così, già ieri, molto giostrai hanno iniziato a smontare le attrazioni, circa 40 che coinvolgono più di una ventina di famiglie.

“Oggi potevamo riaprire – spiega il portavoce Roberto Sforzi – ma già ieri, vista la situazione, abbiamo deciso di smontare tutto e andare via. Certo dispiace che il Comune non abbia concesso una proroga di una settimana anche perché l’occupazione di suolo pubblico è stata pagata in anticipo, pur restando chiusi quasi sempre, ad eccezione dei primi 8 giorni. Capiamo che la situazione che si è venuta a creare non è colpa del Comune, ma alla fine qui tutti hanno lavorato, dai mercati, ai negozi, ai bar e solo noi siamo stati penalizzati”.

Insomma, i danni indiretti da Covid-19 hanno provocato già le prime vittime, ma la conta finale è tutt’altro che conclusa.

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