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post di Stefania Sterpetti
Attualità
Il caso

Asti, il nuovo garante dei detenuti “sotto accusa” per i post contro Cesare Battisti e con la foto di Mussolini

Stefania Sterpetti, ex dirigente medico sostenuta da Fratelli d’Italia, risponde nel merito parlando di «linciaggio mediatico». Nel frattempo tutti i post sono stati cancellati, ma la garante risponde: «Non li ho eliminati io»

La nomina di Stefania Sterpetti, ex dirigente medico nel Laboratorio di Analisi dell’ospedale di Asti, oggi in pensione, come nuovo garante dei detenuti del carcere di Quarto è diventata un caso nazionale per via di alcuni post che la dottoressa aveva pubblicato, diversi anni fa, sul suo profilo Facebook. Tutto è nato nell’ultimo Consiglio comunale quando maggioranza e opposizione hanno proposto delle candidature per eleggere il nuovo garante dei detenuti in sostituzione alla dimissionaria Paola Ferlauto.

A prevalere nel voto in aula, espresso in forma segreta, è stato il curriculum proposto da Fratelli d’Italia, quello di Stefania Sterpetti, che ha incassato 14 preferenze su 30 votanti. Ben 12 preferenze sono andate a Domenico Massano (esponente di Amnesty International, da anni volontario nel carcere di Quarto e membro dell’associazione di volontariato Effatà), 2 a Luca Tomatis (assistente sociale) e 2 sono state le schede bianche. Alla conta la maggioranza non ha espresso una posizione compatta e si è divisa sui nominativi, forse a dimostrazione che il nome di Stefania Sterpetti non ha convinto neanche tutte le forze politiche di centrodestra.

Ma è dopo la nomina che è scoppiato il caso. Sotto accusa alcuni post, due in particolare, che la nuova garante dei detenuti ha pubblicato o condiviso su Facebook. Il primo, datato 9 settembre 2020, è una ricondivisione di un post della pagina, “Matteo Salvini Leader” nel quale si annuncia lo sciopero della fame di Cesare Battisti contro l’isolamento durante il primo periodo di detenzione in regime di “alta sorveglianza”. Sterpetti, in quell’occasione, scrisse: “Visto che non c’è la pena di morte… chissà… fosse la volta buona che si toglie di mezzo da solo”.

Il secondo post finito sotto i riflettori, datato 8 agosto 2015, è una foto di Benito Mussolini con una scritta che riporta “le cose buone” fatte dal Duce. La dottoressa Sterpetti in quell’occasione commentò: “Non pensate che sia giunto il momento di fare qualcosa? Basta parole passiamo ai fatti. È vergognoso assistere impassibili alla distruzione del nostro popolo, della nostra cultura. Noi siamo italiani, noi abbiamo fatto la storia. È ora di dire basta! È ora di ribellarci”.

Due post che hanno scatenato lo sdegno del centrosinistra e delle associazioni

«Per due soli voti di scarto è stata eletta Stefania Sterpetti, medico, militante di Fratelli d’Italia, senza alcuna competenza in ambito carcerario né precedenti rilevanti esperienze – commentano i consiglieri di minoranza Vittoria Briccarello di Uniti si può e Michele Miravalle del Pd – Esplorando le copiose esternazioni pubbliche via social della neo eletta garante comunale, si leggono frasi del tipo “visto che non c’è la pena di morte si tolgano di mezzo da soli” (riferita ad una persona detenuta in sciopero della fame), insulti a rappresentanti politici con termini quali “mongolino” e “demente”. Ci permettiamo di dubitare che la nuova garante abbia non solo la competenza, ma anche la consapevolezza dell’incarico che andrà a ricoprire, in un momento drammatico per le carceri italiane, con 29 suicidi dall’inizio del 2025. Che Fratelli d’Italia spadroneggi in Consiglio comunale è ormai evidente, essendo stato quasi del tutto ignorato un terzo candidato proposto dal gruppo di maggioranza dei Giovani Astigiani, l’educatore Luca Tomatis. Diamo così il benvenuto alla nuova garante delle persone detenute Asti, nella serata in cui si è ricordato Papa Francesco che tanto si è operato per le persone detenute».

Per il consigliere Mario Malandrone di Ambiente Asti, «nominare il garante dei detenuti senza collegamento con ciò che avviene in carcere, che non ha esperienza e con idee che sono pre-Beccaria sulla pena di morte, esternare sui social dove si augura la morte per un detenuto, con derive non certo legati alla rieducazione e al mandato che è di garante per chi è detenuto, che significato ha? Quale è il ruolo che avrà tale garante? Cosa pensa del ruolo rieducativo del carcere? Cosa pensa dei migranti in carcere? Cosa pensa delle attività formative in carcere?».

Anche per Luca Quagliotti, segretario provinciale della Cgil, la nomina è sbagliata perché Sterpetti «non ha alcuna esperienza del mondo carcerario, non ha mai svolto attività di volontariato in carcere e, da ciò che posta, sembra più una giustiziera che un garante. A pagare il prezzo più alto di questa scelta saranno i detenuti». Il presidente nazionale dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, ha voluto commentare il caso con queste parole: «Nei giorni della morte di Papa Francesco, che si è battuto durante tutto il suo Pontificato per i diritti delle persone recluse e contro la pena di morte ad Asti si fa una scelta di partito e si nomina in questo importante ruolo un’attivista di Fratelli d’Italia, senza alcuna esperienza specifica nel monitoraggio delle condizioni di detenzione e che pubblicamente rilascia dichiarazioni che, di fatto, contravvengono al ruolo che le viene assegnato».

Non meno perplesso per la nomina è il Consiglio direttivo della Camera Penale di Asti: «L’esito dell’elezione del garante delle persone private della libertà per il carcere di Asti lascia attoniti, considerato che, da quanto si apprende dagli organi di informazione, il soggetto designato, meno di un quinquennio fa, ebbe a postare, sul proprio profilo Facebook, commenti assolutamente incompatibili con il delicatissimo ruolo che andrà a ricoprire, ovvero di tutelare i diritti dei detenuti tramite un costante monitoraggio delle condizioni di vita inframurarie».

La replica di Sterpetti: «Post personali, estrapolati dal contesto e deformati ad arte»

Accesi i riflettori sulla nomina, è stata la stessa dottoressa Sterpetti a rispondere alle accuse mosse parlando di linciaggio mediatico: «Desidero esprimere profondo dispiacere per il linciaggio mediatico a cui sono stata sottoposta. Alcuni post personali, estrapolati dal contesto e deformati ad arte, sono stati strumentalizzati a puro scopo politico, in un’operazione di rappresaglia che ormai tristemente caratterizza una certa parte della sinistra. Chi mi conosce e ha lavorato con me in oltre trent’anni di servizio nella sanità pubblica sa che ho sempre operato con serietà, competenza e, soprattutto, con profonda umanità. Non ho mai fatto distinzione tra le persone, né ho mai negato rispetto e attenzione a chiunque si sia trovato in condizioni di fragilità. La mia lunga esperienza come dirigente medico, unita all’impegno nelle Commissioni Pari Opportunità del Comune di Asti (dal 2018 al 2022) e attualmente della Provincia, testimonia il mio percorso di ascolto, tutela dei diritti e vicinanza concreta alle persone. Mi accingo a ricoprire questo incarico con spirito di servizio e senso delle istituzioni, nella convinzione che il rispetto della dignità umana non abbia colore politico».

In difesa della donna si è espresso il deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore comunale del partito, Marcello Coppo: «Resto sinceramente stupito dall’accanimento mediatico e politico che in queste ore si sta abbattendo sulla dottoressa Stefania Sterpetti. Parliamo di una donna che, nella sua vita professionale come in quella pubblica, ha sempre dimostrato un attaccamento esemplare al proprio lavoro e una profonda umanità. In oltre trent’anni di servizio come dirigente medico, e nel suo impegno in commissioni delicate come quella per le Pari Opportunità del Comune di Asti la dottoressa ha rappresentato un esempio di dedizione e sobrietà istituzionale. Come Fratelli d’Italia abbiamo ritenuto, su un tema non prettamente politico, di lasciare libertà di voto. Una decisione rispettosa della sensibilità personale e dell’autonomia dei nostri consiglieri comunali. E siamo convinti che Sterpetti svolgerà questo nuovo ruolo con la stessa competenza e serietà che l’hanno sempre contraddistinta. Dispiace constatare che ci sia ancora chi, a sinistra, ritiene legittimo attaccare persone – e in questo caso una donna – non per ciò che fanno o per come lavorano, ma semplicemente per il fatto di non appartenere al loro campo ideologico. È una deriva settaria e intollerante, che nulla ha a che vedere con il merito o con l’interesse reale dei detenuti che la Garante sarà chiamata a tutelare».

Il giallo della scomparsa dei post da Facebook

Ma, a meno di 24 ore dalla nomina e quando l’interesse della stampa, locale e nazionale, ha cominciato a occuparsi del caso, tutti i post e molti dati personali che erano stati pubblicati sul profilo Facebook della dottoressa Sterpetti sono stati cancellati. Ne restano pochi e di natura strettamente famigliare. Chi li ha cancellati? Perché? Le tempistiche sono ovviamente sospette, ma interpellata dal nostro giornale, la nuova garante dei detenuti ha spiegato di non saperne nulla.

«È stata una mia amica a dirmi che quei post non c’erano più, ma non sono stata io, non sarei neanche capace a farlo. Lo giuro sui miei figli – risponde la nuova garante dei detenuti – Anzi, è un fatto gravissimo e mi rivolgerò alla Digos e alla Polizia postale per denunciare quanto accaduto anche per tutelarmi da un uso illegale del mio profilo».

In merito al polverone mediatico e alle richieste di lasciare l’incarico prima ancora di iniziare, Sterpetti ha replicato: «Quando lavoravo come dirigente del Laboratorio di Analisi, in ospedale, ho conosciuto molti detenuti che venivano portati lì per essere curati e conosco bene la situazione in cui vivono. Come donna e come medico non ho mai augurato la morte a nessuno e mai lo farò, nemmeno al mio peggior nemico. Da medico ho sempre agito in scienza e coscienza».

Ma quel post con Mussolini come lo spiega? «Parlare di fascismo oggi, dopo quasi 100 anni che è morto, mi sembra proprio una cosa senza senso. Capisco che convenga che si parli di fascismo e quant’altro, ma io non sono fascista. Sono di centrodestra, di Fratelli d’Italia, non fascista. Il fascismo non esiste più».

[nella foto i due post sotto accusa prima che fossero eliminati dal profilo Facebook]

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