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Asti, il Prefetto sulla chiusura del campo rom: «Un lavoro di squadra»

Claudio Ventrice ha ringraziato tutti coloro che negli anni hanno lavorato per arrivare a questa soluzione senza scontri

Sulla chiusura del campo rom di via Guerra avvenuto martedì scorso senza scontri nè momenti di tensione, interviene il Prefetto di Asti, Claudio Ventrice che ricorda come sia stato il risultato frutto di un lungo e complesso lavoro di squadra delle istituzioni. Fino all’ultimo Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica,  in cui è stata disposta l’intensificazione delle misure da parte delle forze di polizia nell’area dell’ormai ex campo rom per garantire uno smantellamento senza turbative.

«Il superamento del campo è stato possibile grazie ad un lavoro svolto in sinergia da tutte le componenti istituzionali del territorio astigiano – dichiara il Prefetto Ventrice – In primis il plauso va all’amministrzione comunale e a tutti gli uffici per l’eccellente lavoro svolto in questi ultimi mesi e all’Associazione 21 Luglio che, con la sua consolidata esperienza in materia, ha fornito un costante supporto nella realizzazione dell’importante obiettivo».

Ma il pensiero del Prefetto va anche a chi ha operato in decine di interventi, nel difficile contesto di quell’area.

«Un vivo ringraziamento va espresso a tutte le forze dell’ordine il cui impiego, sotto il costante coordinamento di questo Palazzo del Governo, garantisce da tempo una cornice di sicurezza alle attività svolte in quell’area. Fondamentale è stato l’operato del Questore di Asti, Marina Di Donato, che ha assicurato il coordinamento tecnico e di tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale».

Ricordando poi la situazione del campo rom al suo arrivo ad Asti, nell’estate del 2022. «Sin dai primi giorni del mio insediamento in questa provincia ho attentamente seguito la vicenda, facendo sempre da stimolo all’amministrazione e garantendo costante supporto alle forze dell’ordine. Ricordo ancora quanta gente fosse presente in quell’area durante il mio primo sopralluogo nel luglio del 2022. Ritornare oggi in questi luoghi e non trovare persone in situazioni di degrado mi rende profondamente orgoglioso».

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