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Asti, il sindaco Rasero: «Chi non vuole fare coda, non venga al Festival delle Sagre»

Replica piccata del primo cittadino del Comune di Asti, capofila dell’organizzazione, alle tante critiche sul servizio di vino e acqua

Ha affidato ai social la replica alla montagna di critiche piovute sull’organizzazione del Festival delle Sagre di domenica scorsa della quale il Comune di Asti è stato capofila.

Parliamo del sindaco, Maurizio Rasero, che ha anche ricevuto ieri l’interpellanza del consigliere Massimo Cerruti sui disservizi segnalati.

Primo fra tutti la coda ai punti di distribuzione di vino ed acqua, la novità di quest’edizione: non più il bicchiere dato direttamente alle casette delle varie Pro loco, ma acquistato presso i 7 stand dislocati sull’area del villaggio a fronte del tagliando di acquisto del piatto da abbinare.

«Voglio ricordare che questa modalità di distribuzione del vino si è resa necessaria per poter far quadrare i conti della manifestazione – ha detto il sindaco – Se non avessimo avuto il contributo dovuto all’esternalizzazione di questo servizio, sarebbero mancati i soldi per coprire tutti i costi. Nonostante i 50 mila euro messi dal Comune di Asti e l’aumento di quelli messi dalle altre istituzioni».

Servizio che si è aggiudicato la Cia con la collaborazione della Confagricoltura nella scelta delle etichette da cui versare i vini.

«Una scelta che ha anche permesso di liberare un po’ di volontari alle casette delle Pro loco e che ha consentito di alzare la qualità del vino servito introducendo anche la possibilità di scelta di abbinamento» prosegue Rasero.

Che non riesce però a nascondere i problemi sorti con questa coda in più, fatta spesso con il piatto già in mano pronto da mangiare.

«Le ho viste anche io le code e sì, se disservizio c’è stato, ha riguardato il vino e l’acqua. Forse chi doveva occuparsene non ha organizzato bene ma noi lo ringraziamo perchè altrimenti, senza il suo contributo, non ci sarebbe stato il festival di quest’anno».

Parole dure e forti, per usare un eufemismo, il sindaco le ha riservate a tutti coloro che si sono lamentati di queste code.

«Il festival delle Sagre è coda. Mai vista nessuna edizione senza le code alle casette e chi si lamenta non fa il gioco della città perchè i turisti che leggono quei commenti la eviteranno per le loro visite. Chi non vuole fare le code, non venga al Festival».

Una parola anche per i tavoloni sotto il sole cocente, senza copertura che sono rimasti quasi deserti al servizio di domenica preferendo la scomodità di mangiare in piedi o seduti a terra sotto l’ombra degli alberi di Campo del Palio.

«Anche per quanto riguarda i tavoli è sempre stato così, solo che quest’anno si vedeva di più perchè essendoci meno casette, spiccavano nel maggior spazio libero dell’area del villaggio. E i tavoli sotto gli alberi non si potevano mettere per ragioni di sicurezza».

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Una risposta

  1. ” i turisti che leggono quei commenti la eviteranno per le loro visite”
    Peccato che i commenti siano veritieri

    La malsana idea di togliere la distribuzione del vino alle proloco per darlo ad “altri” é servito solo a rendere le Sagre meno appetibili, abbassare gli introiti delle Pro Loco, e alzare i costi visto che altra gente é stata chiamata a svolgere il lavoro di distribuzione del vino (a meno che anche questi non fossero “volontari”, e a quel punto la domanda é un’altra…).

    E per non farsi mancare nulla, maggior inquinamento, con una quantitá enorme di plastica.

    Il risultato? L’anno prossimo il vino me lo porto da casa, e pure l’acqua, se devo pagare una cifra senza senso e fare code immani per dare soldi alla confcommercio

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