Coup de théâtre ieri sera in apertura delle discussioni del Consiglio comunale. Il sindaco di Asti Maurizio Rasero ha voluto rispondere, a suo modo, alle recenti dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale del Pd Maurizio Vercelli, nella conferenza stampa post elettorale, che lo ammoniva del fatto di non aver più la maggioranza degli elettori. «Riguardo alla città – aveva detto Vercelli – credo che il sindaco debba fare una bella riflessione perché i risultati mostrano che la maggioranza che lo aveva eletto, non c’è più e che gli astigiani non sono contenti della sua gestione».
Parole che, come ci si poteva immaginare, non solo hanno fatto storcere il naso a Rasero, ma l’hanno convinto a rispondere “a suo modo” in maniera goliardica: regalando ai rappresentanti del Pd un pallottoliere per imparare a fare meglio i conti.
«In questi sette anni mi è stato regalato di tutto, dai Playmobil ai libri – ha commentato Rasero porgendo il pallottoliere al consigliere Vercelli – Consentitemi, per una volta, di restituire il pensiero. Mi ha incuriosito che, secondo gli amici del Pd, non ci sono più i numeri e noi usciamo indeboliti da questa elezione. Ecco, permettetemi di regalarvi questo oggetto che ho comprato oggi, con tutta la stima». Va da sé che il consigliere Vercelli è stato al gioco e, sorridendo, ha preso il regalo evitando di aprire ulteriori discussioni.
Rasero ha poi voluto anche complimentarsi per l’elezione in Consiglio regionale della consigliera comunale Debora Biglia (Forza Italia) e per il buon risultato raggiunto dalle consigliere Carlotta Accomasso (Fratelli d’Italia) e Maria Ferlisi (Pd). Ma i complimenti sono andati soprattutto ai due consiglieri di minoranza Vittoria Briccarello e Mauro Bosia che alle Elezioni regionali hanno ottenuto un numero di preferenze personali molto alto, ad Asti più di ogni altro candidato, sebbene non sufficiente a essere eletti.
«Avete dato una dimostrazione, nella gestione della campagna elettorale, di quello che dovrebbe essere il mondo e purtroppo sovente non è quando facciamo le campagne elettorali, che siano comunali o regionali. – ha osservato Rasero – Spesso si finisce per essere avversari dei propri compagni di lista, sperando in un voto in più dell’altro, in uno sgarbo, confidando di uscire rispetto all’altro. Il fatto di sentirmi dire dai seggi che un’infinità di schede erano Briccarello e Bosia o Bosia e Briccarello significa che avete fatto anche un gioco di squadra. Il risultato è arrivato non per altro, ma perché avete condotto una campagna elettorale che ha davvero qualcosa di eccezionale ed era, secondo me, giusto rimarcarlo».
[foto Billi]