Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
gazelli
Attualità
Storia infinita

Asti, il sindaco su Palazzo Gazelli: «Attendiamo che il tribunale decida»

Rasero ha confermato l’interesse dell’amministrazione affinchè i lavori di messa in sicurezza vengano effettuati al più presto

Ancora tutto fermo a Palazzo Gazelli, la splendida dimora storica di via Sella angolo via San Martino che da oltre due anni, nonostante il ponteggio montato tutto intorno allo stabile, non riesce a far decollare i lavori di messa in sicurezza e poi di restauro vero e proprio.
E così, ad ogni mattone o pezzo di cornicione caduto in strada, i Vigili del Fuoco tornano a fare il sopralluogo e al disagio di una via già stretta, ulteriormente ridotta dal ponteggio, arrivano le ordinanze di chiusura al traffico che tanto stanno facendo infuriare chi in quell’isolato ci abita o ci lavora.
Nei giorni scorsi si sono occupati di Palazzo Gazelli anche le minoranze in consiglio comunale che hanno raccolto il malumore dei residenti per chiedere al sindaco cosa intenda fare per arrivare ad uno sblocco dei lavori.
Alla base del fermo vi sono profondi dissidi fra le due famiglie proprietarie (quella dell’imprenditore leader del pet food Luigi Schiappapietra e quella degli astigiani Currado Mazzarolli).
Il sindaco Rasero, interpellato dal giornale, conferma di avere a cuore una soluzione veloce dello stallo dei lavori. Sia per una questione di sicurezza della via e di chi passa vicino alla dimora storica, sia per l’importanza storica, artistica e culturale di Palazzo Gazelli che non merita di cadere a pezzi impoverendo il patrimonio architettonico del centro storico.
Ma rimane pur sempre una proprietà privata.
«Una cosa posso dirla con certezza – ha detto il sindaco Rasero – non sono in vista altre ordinanze oltre a quella già datata di messa in sicurezza perché già non è stata ottemperata quella e sappiamo che non sarà possibile fino a che non saranno risolte le questioni fra i due proprietari. Non abbiamo in animo neppure di subentrare noi come Comune a fare i lavori salvo poi rivalerci sugli intestatari. E’ altrettanto vero che, sempre nel perimetro di quanto consentito dall’amministrazione nei confronti di due privati, stiamo facendo tutto il possibile affinché il tribunale deliberi al più presto sulle istanze ferme».
Le istanze cui fa riferimento Rasero ferme davanti al giudice delle esecuzioni sono due. La prima risale al 2023 sulla parte in capo ai Currado Mazzarolli che hanno dato il Palazzo come garanzia ad alcune banche astigiane. Il giudice, su questa prima istanza, ha decretato l’improcedibilità; contro questa decisione è stata fatta opposizione ma ancora non è stata fissata l’udienza per discuterla.
Come non è stata ancora fissata la prima udienza per un’altra esecuzione richiesta nella scorsa estate dai condomini di minoranza, facenti riferimento alla famiglia Schiappapietra.
Perché è così importante che il giudice si occupi delle istanze di esecuzione (il momento in cui viene chiesto di vendere il bene dato in garanzia per soddisfare i creditori)? Perché solo così sarà possibile sbloccare il versamento delle somme per eseguire finalmente i lavori di messa in sicurezza dell’immobile.
Lavori che, peraltro, sono già stati autorizzati dalla Soprintendenza.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri inoltre: