Doccia fredda sull’ordinanza emanata dalla Provincia di Asti l’estate scorsa sul piano di contenimento dei piccioni.
Il Tar del Piemonte, poco fa, ha pubblicato la sua decisione in merito al ricorso presentato dall’organizzazione di volontariato Earth contro la Provincia di Asti per la tanto discussa ordinanza in cui venivano previste una serie di azioni per ridurre la presenza di volatili sul suo territorio.
L’associazione aveva chiesto la sospensione dell’ordinanza in attesa di discussione sul merito; il ricorso verteva prevalentemente sul fatto che la Provincia, pur avendo chiesto il parere all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) su quanto intendeva deliberare, aveva poi approvato il piano prima che esso arrivasse.
Il Tar ha specificato che, seppure si tratti di un parere obbligatorio ma non vincolante, rappresenta comunque un tassello fondamentale dell’istruttoria che deve tenerne conto all’atto di deliberare. Tanto più che il parere Ispra, quando arrivato, era sfavorevole al piano.
Per i giudici amministrativi piemontesi, la Provincia di Asti deve riaprire il procedimento per esaminare il parere dell’Ispra e, alla successiva nuova deliberazione, deve motivare l’esito della nuova istruttoria, sia nel caso in cui accolga la contrarietà di quanto riferito dall’Istituto, sia nel caso in cui si proceda ugualmente senza tenerne conto.
Fissata al primo aprile 2026 l’udienza pubblica per trattare il merito del ricorso della Earth odv, rappresentata nella sua sede piemontese dall’avvocato Federica Bolla.
Su quello stesso piano di contenimento dei piccioni (sospeso da oggi, data di pubblicazione della decisione Tar) è pendente un altro ricorso, questa volta a firma di alcune associazioni animaliste astigiane la cui udienza per la sospensiva è stata fissata al 26 novembre.