Servitrice dello Stato nella sua forma più alta: non c’è altra definizione per raccontare chi è Graziella Cirio, per 40 anni dipendente della Prefettura di Asti e da martedì è in pensione. Originaria di Santo Stefano Belbo, Graziella Cirio ha iniziato la sua carriera alla Prefettura di Cuneo. Poi il passaggio a quella di Asti dove, anno dopo anno, è diventata la mente organizzativa dei tanti Prefetti che si sono susseguiti. Discreta, brillante, regina di risoluzione di problemi, profondamente legata al territorio di cui è figlia, cresciuta con l’educazione al rispetto del lavoro fino a travalicare nell’abnegazione, è stata un punto di riferimento per tutti.
Per i Prefetti che, arrivati ad Asti, trovavano in lei una assistente in grado, in poche parole e gesti, di “presentare” la nostra provincia, anche in quegli aspetti non sempre facili da cogliere a chi arriva da fuori. Una mente come un grande catalogatore di persone e di relazioni con la Prefettura: lei ha sempre messo tutto il suo sapere a disposizione di relazioni serene e scorrevoli del Palazzo del Governo con il resto delle istituzioni e della società.
I Prefetti che hanno avuto la fortuna di lavorare con lei come assistente, hanno presto capito quanto le sue “coordinate” fossero precise, frutto di anni di analisi del mondo e delle persone che scorrevano intorno a lei e quanto fossero preziose per non inciampare in imbarazzi istituzionali.
Il tutto condito da un’empatia e un’umanità che derivavano non solo dalla sua indole, ma anche dalla volontà continua di rendersi utile a chiunque si rivolgesse a lei, convinta fino all’ultimo giorno di lavoro di essere al servizio dei cittadini, spesso superando i confini del solo dovere istituzionale.
Tanto efficiente ed amabile quanto schiva. I riconoscimenti per la sua professionalità e anche solo i semplici complimenti, hanno sempre incontrato il suo profondo imbarazzo. L’imbarazzo di chi non trova nulla di strano nel fare il proprio dovere al meglio. Una dimostrazione è arrivata alla cerimonia del 2 giugno quando il Prefetto Claudio Ventrice l’ha pubblicamente ringraziata davanti a tutte le autorità, le istituzioni, le forze dell’ordine, i sindaci della Provincia di Asti. Tutte persone che, peraltro, lei conosce molto bene per quel suo lavoro continuo di “tessitura” fra la società civile e la Prefettura.
«Una fra le migliori collaboratrici che io ho conosciuto da quando sono Prefetto – ha detto Ventrice – Un esempio di impegno e di attaccamento alle istituzioni che hanno fatto di Graziella Cirio un pilastro della Prefettura», facendola commuovere fino alle lacrime.
Nel 2009 era stata anche nominata Cavaliere della Repubblica Italiana.
E’ iniziata la sua seconda vita, da dedicare alla passione per la moto, svestendo gli impeccabili tailleur a favore di abiti più informali all’ombra dei 40 anni dedicati alla Prefettura. La redazione de La Nuova Provincia si unisce al vasto coro di congratulazioni per il raggiungimento del pensionamento ringraziandola per i tanti anni di impagabile collaborazione.