Tutto come da programma: il nuovo hub di Asti per le vaccinazioni contro il Covid sarà in via Guerra. L’hub diventerà operativo dal 10 aprile, per 7/8 ore al giorno, con l’obiettivo di garantire almeno 700 vaccinazioni quotidiane. A confermare il via libera all’hub, che sarà gestito dall’Asl e ospitato in un immobile della Banca di Asti, è stato il sindaco Rasero durante una diretta Facebook. Un video nel quale ha dovuto anche replicare alle molte critiche e perplessità sollevate da chi non ha gradito la location.
«La scelta non è del Comune perché l’Ente ha fatto solo un lavoro di collegamento – spiega il sindaco – In tanti hanno offerto spazi per creare il punto vaccinale ed eravamo a un passo dal chiudere la ricerca usando la palestra di corso Alba quando è arrivata la disponibilità della nostra Banca, proprietaria di un deposito che utilizzava come archivio. Un posto adatto, tele-sorvegliato, che la Banca mette a disposizione dell’Asl a costo zero. L’Asl ha ritenuto che, fra tutti gli edifici visti, fosse il più idoneo».
Rasero ha voluto replicare a coloro che gettano sospetti sul fatto che sia stato scelto proprio un immobile della Banca e non di altri: «Nessuno ci ha guadagnato e sono vergognosi quelli che dicono che io abbia voluto favorire la Banca: fatevi curare. Siamo tutti nella stessa barca, stiamo tutti cercando di fare del nostro meglio per venire fuori da questa situazione; invece di criticare mettetevi a disposizione per dare una mano».
Poi ha anche evidenziato che non c’è niente di strano nell’aver scelto un immobile in via Guerra (a poche decine di metri dal campo nomadi e dai suoi noti problemi). «L’abbiamo regalata a qualcuno? C’è un problema se iniziamo dire che un posto non può essere usato, che non possiamo fare certe azioni, come non andare in un parco, perché c’è qualcuno che ci disturba. La città è di tutti e tutti hanno il diritto di usufruirne». Il sindaco ha ricordo che via Guerra è anche più comoda per chi arriva dalle frazioni perché evita di attraversare tutta la città fino all’ospedale. Ma non è detto che l’hub di via Guerra rimanga l’unico centro di vaccinazione con quello di via Scotti.
«Se arriveranno nuove munizioni, – conclude Rasero – se avremo molti più vaccini da fare, potremo aprire altre sedi e fare più in fretta perché soltanto attraverso una vaccinazione di massa si può arrivare all’immunità di gregge che ci può far sperare di venir fuori il prima possibile da questa situazione».