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Asti: l'amara sconfitta di Angela Motta e del PD
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Asti: l’amara sconfitta di Angela Motta e del PD

“Forse qualcuno ha scambiato il primo turno delle elezioni per delle “primarie” di coalizione e questo è stato il risultato”

Per un pungo di voti Angela Motta, candidata PD e di una coalizione del centro-sinistra, resta fuori dal ballottaggio. E non nasconde la delusione tanto che in una nota rilasciata alla stampa commenta: «Tra centrosinistra ed ex Udc abbiamo presentato quattro candidati che hanno conquistato complessivamente il 30% dei voti, il doppio dei Cinque Stelle, ma loro sono al ballottaggio e noi tutti a casa. Forse qualcuno ha scambiato il primo turno delle elezioni per delle “primarie” di coalizione e questo è stato il risultato».

Angela Motta spiega come nei mesi precedenti ci siano stati diversi tentativi per unire il centro sinistra risultati infruttuosi. «Ero anche disposta a fare un passo indietro se questo fosse servito a presentarci con una candidatura unitaria – continua la Motta – A parole tutti si erano detti d’accordo, salvo poi pensare di potersi contare al primo turno, per magari darsi appuntamento al ballottaggio. Il risultato è stato disastroso e non farà certo il bene della Città». Per Motta in queste elezioni nel centro sinistra ad aver penalizzato sono i personalismi quanto alla possibilità di presentare un nuovo ricorso per il riconteggio la Motta conclude: «A chi ci chiede se faremo ricorso contro i Cinque Stelle rispondo che abbiamo chiesto le copie dei verbali e valuteremo se ci siano i presupposti, perché effettivamente i conti non tornano e ci sono state troppe anomalie, ma il dato politico vero è che non ci si doveva mettere in condizione di dipendere da una manciata di voti».

Su quanto accaduto nei seggi al momento dello spoglio e sugli errori dei voti assegnati interviene invece Angela Quaglia candidata della lista “CambiAmo Asti” che ci rivela: «è successo di tutto, in molti seggi regnava la confusione per un continuo via vai di curiosi. A questo si sono aggiunti altri fattori come la stanchezza degli scrutatori e l’inesperienza di molti presidenti di seggio. Di sicuro è stato un errore prevedere subito lo spoglio così come è stata piuttosto confusa la modalità di votazione che molti cittadini non hanno compreso». Quanto al ballottaggio e a possibili ipotesi di apparentamento la Quaglia non si sbilancia, per ora: «verificherò a breve quali sono le intenzioni del mio gruppo. Non è mio costume imporre la mia volontà a nessuno».

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